Mali: appello del governo alla fine delle violenze, dopo l’aggressione al presidente
Traoré
Il presidente ad interim del Mali, Dioncounda Traoré, aggredito e ferito ieri nel
suo ufficio di Koulouba, nei pressi di Bamako, da manifestanti ostili alla sua salita
al potere, è stato dimesso in serata dall'ospedale. Gli accertamenti non hanno evidenziato
''lesioni gravi'', secondo quanto riferito da fonti mediche. Secondo la ricostruzione
dell’accaduto, ad aggredire Traoré sarebbero stati alcuni sostenitori dei militari
golpisti che avevano organizzato un corteo, all’indomani dalla firma a Bamako di un
accordo tra gli autori del colpo di Stato di marzo e la Comunità economica degli Stati
dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao), che prevede la permanenza al potere di Traoré
per un anno. Un appello a porre fine alle manifestazioni di protesta – riferisce la
Misna - è stato rivolto dal governo del Mali alla popolazione. “Chiedo ai manifestanti
- ha detto il primo ministro Chieck Modibo Diarra dai microfoni della televisione
di Stato - di non protestare di nuovo: gli atti di vandalismo e i saccheggi non aiuteranno
la ricostruzione del Paese”. In una nota i golpisti hanno condannato l’aggressione
al presidente senza però chiedere la fine delle manifestazioni in loro sostegno. (G.A.)