2012-05-22 09:30:05

Croazia. Giustizia e Pace: no all'aumento dei prezzi dell’acqua, diritto fondamentale


L’acqua è un diritto fondamentale, no al rincaro dei servizi energetici: questo, in sintesi, l’appello lanciato dalla Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale croata, al termine di una riunione svoltati a Zagabria nei giorni scorsi. In un comunicato diffuso a conclusione dei lavori, si legge che “la Commissione esprime preoccupazione per l’aumento dei prezzi dei servizi energetici, in particolare dell’acqua, che è un requisito fondamentale per la vita”. Di qui, l’esortazione che i vescovi fanno affinché almeno l’accesso minimo sociale a tale servizio sia fornito gratuitamente, per due motivi: perché l’accesso all’acqua “è inseparabile dal diritto umano fondamentale alla vita” e perché “la Croazia appartiene al circuito di Paesi con maggiori riserve idriche”. Tra gli altri punti all’ordine del giorno, la difesa della vita: in quest’ottica, Giustizia e Pace invita tutti i fedeli a firmare, domenica prossima 27 maggio, una dichiarazione per la protezione della vita umana nascente e dei diritti del bambino. “Alla luce dei valori della giustizia e della pace – continua il comunicato – la Commissione ha esaminato anche i problemi riguardanti la riforma della pubblica amministrazione, la tutela dei beni pubblici e dei settori vitali per l’economia, con particolare attenzione alla necessità di un’amministrazione statale efficiente, professionale e competitiva, alla conservazione delle risorse naturali e ad un sistema di benefici per i cittadini”. A tal proposito, la Commissione annuncia la prossima pubblicazione di una dichiarazione sulla tutela dell’interesse pubblico e sull’inalienabilità della pubblica proprietà. Infine, Giustizia e Pace ribadisce l’importanza di commemorare il massacro di Bleiburg del 1945, durante il quale le milizie di Tito uccisero numerosi croati: “Bleiburg è un simbolo della sofferenza che il terrore comunista ha provocato alla Croazia – scrivono i vescovi – sia alla fine della seconda guerra mondiale che nel periodo post-bellico”. Da ricordare, inoltre, che nei giorni scorsi il vescovo di Dubrovnik, mons. Mate Uzinić, ha ricevuto il presidente della Repubblica croata, Ivo Josipović: “Nel corso dei cordiali colloqui – informa una nota della Conferenza episcopale - sono stati affrontati questioni ed argomenti riguardanti la vita sociopolitica del Paese ed è stato discusso il contributo, il ruolo ed il compito della Chiesa cattolica nel Paese, in favore del dialogo ecumenico e dell’impegno per la pace e della riconciliazione”. Lo Stato e la Chiesa, quindi, si sono detti d’accordo nell’agire, a tutti i livelli, per “superare le divisioni presenti nella società croata” e per “costruire nuove fondamenta per un futuro migliore” dell’intera nazione. (I.P.)







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