Croazia. Giustizia e Pace: no all'aumento dei prezzi dell’acqua, diritto fondamentale
L’acqua è un diritto fondamentale, no al rincaro dei servizi energetici: questo, in
sintesi, l’appello lanciato dalla Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale
croata, al termine di una riunione svoltati a Zagabria nei giorni scorsi. In un comunicato
diffuso a conclusione dei lavori, si legge che “la Commissione esprime preoccupazione
per l’aumento dei prezzi dei servizi energetici, in particolare dell’acqua, che è
un requisito fondamentale per la vita”. Di qui, l’esortazione che i vescovi fanno
affinché almeno l’accesso minimo sociale a tale servizio sia fornito gratuitamente,
per due motivi: perché l’accesso all’acqua “è inseparabile dal diritto umano fondamentale
alla vita” e perché “la Croazia appartiene al circuito di Paesi con maggiori riserve
idriche”. Tra gli altri punti all’ordine del giorno, la difesa della vita: in quest’ottica,
Giustizia e Pace invita tutti i fedeli a firmare, domenica prossima 27 maggio, una
dichiarazione per la protezione della vita umana nascente e dei diritti del bambino.
“Alla luce dei valori della giustizia e della pace – continua il comunicato – la Commissione
ha esaminato anche i problemi riguardanti la riforma della pubblica amministrazione,
la tutela dei beni pubblici e dei settori vitali per l’economia, con particolare attenzione
alla necessità di un’amministrazione statale efficiente, professionale e competitiva,
alla conservazione delle risorse naturali e ad un sistema di benefici per i cittadini”.
A tal proposito, la Commissione annuncia la prossima pubblicazione di una dichiarazione
sulla tutela dell’interesse pubblico e sull’inalienabilità della pubblica proprietà.
Infine, Giustizia e Pace ribadisce l’importanza di commemorare il massacro di Bleiburg
del 1945, durante il quale le milizie di Tito uccisero numerosi croati: “Bleiburg
è un simbolo della sofferenza che il terrore comunista ha provocato alla Croazia –
scrivono i vescovi – sia alla fine della seconda guerra mondiale che nel periodo post-bellico”.
Da ricordare, inoltre, che nei giorni scorsi il vescovo di Dubrovnik, mons. Mate Uzinić,
ha ricevuto il presidente della Repubblica croata, Ivo Josipović: “Nel corso dei cordiali
colloqui – informa una nota della Conferenza episcopale - sono stati affrontati questioni
ed argomenti riguardanti la vita sociopolitica del Paese ed è stato discusso il contributo,
il ruolo ed il compito della Chiesa cattolica nel Paese, in favore del dialogo ecumenico
e dell’impegno per la pace e della riconciliazione”. Lo Stato e la Chiesa, quindi,
si sono detti d’accordo nell’agire, a tutti i livelli, per “superare le divisioni
presenti nella società croata” e per “costruire nuove fondamenta per un futuro migliore”
dell’intera nazione. (I.P.)