Il fallimento dei colloqui tra il governo di Panama e le associazioni mediche ed amministrative
che lavorano nel settore della sanità, potrebbe portare ad un prolungamento dello
sciopero dei lavoratori del settore sanitario, e perfino al coinvolgimento di altre
categorie di lavoratori, secondo quanto hanno riferito alla stampa i dirigenti sindacali.
I leader del personale amministrativo e i medici della "Caja del Seguro Social" (Fondo
di previdenza sociale) che portano avanti il dialogo con il governo, avendo come mediatore
la Chiesa cattolica, hanno dichiarato che non c’è stato consenso fra gli scioperanti,
ma che si continuerà a dialogare ancora oggi. "Resta la volontà di dialogo, ma non
è stato raggiunto il consenso" ha detto ai giornalisti, dopo la riunione, il mediatore
della Chiesa cattolica, il sacerdote Eusebio Muñoz. Il dialogo ha come sede la Casa
di Esercizi spirituali Monte Alberna nella capitale di Panama, e vede la partecipazione
dei lavoratori e dei medici in sciopero, delle autorità sanitarie e della Chiesa cattolica.
Padre Muñoz ha riferito che le parti cercano di presentare proposte sul primo punto
del dialogo, vale a dire sulle ritorsioni contro chi ha scioperato. “L'aspirazione
della Chiesa è che possiamo risolvere questo punto urgente per ottenere l’atteso ripristino
dei servizi sanitari negli ospedali” ha detto padre Muñoz. Dal 14 maggio il sistema
ospedaliero del Fondo di previdenza sociale e il Ministero della Salute sono semi-paralizzati
da uno sciopero organizzato a turni per chiedere il rispetto dei diritti sindacali,
migliori condizioni di lavoro (compresi mezzi e forniture per la cura dei pazienti)
e per gli altri servizi. (R.P.)