I vescovi cileni esortano lo Stato a prendersi carico degli anziani indigenti
In vista dell'odierno discorso alla Nazione del Presidente Sebastian Pinera, i vescovi
cileni hanno scritto una lettera per chiedere al Capo dello Stato di affrontare quella
che chiamano la “catastrofe umanitaria” che tocca gli anziani indigenti nel Paese.
La missiva, firmata da mons, Manuel Camilo Vial, vescovo di Temuco e presidente della
Caritas cilena, ricorda che in Cile “più di 550mila persone anziane vivono con meno
di 60mila pesos al mese (pari a circa 100 euro) di reddito proprio”, al netto quindi
dei magri sussidi statali. Il presule richiama inoltre l’attenzione sulla penosa mancanza
di strutture di sostegno alle persone non auto-sufficienti. “Allo stato attuale -
denuncia - se si esclude una struttura a Punta Arenas, non esiste una sola casa di
riposo pubblica”. Delle 36mila persone anziane vulnerabili in situazione di dipendenza
grave o media, solo 9mila hanno un posto letto in una casa di riposo, mentre su 128mila
con una situazione di dipendenza leggera o autosufficienti bisognose di aiuto soltanto
19mila beneficiano di programmi di assistenza pubblici o privati. Gli anziani più
indigenti possono quindi contare solo sugli aiuti delle organizzazioni benefiche come
la Caritas, l’Hogar de Cristo o la Fondazione Las Rosas, che tuttavia – evidenzia
la lettera - incontrano sempre più difficoltà a sostenere i costi elevati e non riescono
a fare fronte a tutti i bisogni. Per i vescovi si tratta di una “catastrofe umanitaria
invisibile”, ma destinata presto ad esplodere e che richiede quindi misure urgenti
da parte della politica, tanto più che la popolazione cilena continua ad invecchiare:
“È un debito che abbiamo come Paese, un’ingiustizia inaccettabile nell’attuale congiuntura
di sviluppo economico del Cile”, affermano. L’auspicio dei presuli cileni è quindi
che nel discorso presidenziale di oggi, gli anziani non siano ancora una volta dimenticati
e che venga al più presto varata una nuova politica che “tuteli i loro diritti e conceda
loro le condizioni minime per potere invecchiare con dignità”. (L.Z.)