2012-05-20 14:47:41

Onu: la violenza in America Latina minaccia la stabilità sociale


Un cittadino centroamericano su 50 morirà assassinato prima di compiere 32 anni a causa della violenza collegata principalmente alla criminalità organizzata e al narcotraffico: sono i drammatici dati diffusi dall’Onu, secondo cui il tasso di omicidi in America Centrale è fino a 400 volte più alto della media di alcuni paesi del pianeta. Se in Guatemala è di 39 omicidi su 100.000 abitanti, in Salvador è di 72 e in Honduras di 86, dieci volte la media mondiale. E’ stato lo stesso segretario generale del Palazzo di Vetro, Ban Ki-moon, a lanciare l’allarme sulla situazione che si riscontra soprattutto in questi tre paesi (noti anche come Triangolo Nord del Centroamerica) che scontano “livelli crescenti di violenza, alimentati dal crimine internazionale e dal traffico di stupefacenti. E’ più che un’ondata di omicidi, è una crisi che porta grande timore e instabilità nelle società”. Agli omicidi - riferisce l'agenzia Misna - si uniscono sequestri, traffico di esseri umani, di migranti, riciclaggio di denaro sporco e contrabbando di armi: la necessità di fermare la circolazione di armi, in particolare, “è un tema più urgente che mai”. Nassir Abdulaziz Al-Nasser, presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, ha avvertito che “la violenza minaccia di far retrocedere i progressi raggiunti in termini di sviluppo, il che può portar a rivolte sociali e politiche”. (R.P.)







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