Orrore a Brindisi: bomba a scuola uccide ragazza. S. Sede: atto esecrabile e vile.
Lo sgomento di mons. Talucci
Sarebbe stato attivato con un telecomando a distanza l’ordigno che ieri mattina è
esploso a Brindisi davanti l’istituto professionale per la moda Morvillo-Falcone uccidendo
una ragazza e ferendone gravemente un’altra, ora in fin di vita. 6 i feriti. La bomba,
costituita da tre bombole a gpl, si trovava in un cassonetto. Ancora ignota la matrice.
Sgomento e angoscia tra gli abitanti della città. Unanime la condanna del mondo politico.
Il presidente Napolitano fa appello alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto
nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva. “Non daremo tregua agli attentatori”
commenta il capo della polizia Manganelli. Paolo Ondarza:
L’Italia è sconvolta
per un “atto contro la convivenza civile”, come lo definisce il presidente Napolitano.
Un atto studiato per uccidere. L’ordigno, piazzato in un cassonetto di fronte all’istituto
femminile Morvillo Falcone, è stato attivato alle otto di mattina quando le ragazze
entravano a scuola. Sull’attentato l’ombra della Sacra Corona Unita: al vaglio degli
inquirenti gli alibi di noti pregiudicati della zona. L’attentato contro la scuola
dedicata al giudice Falcone e a sua moglie uccisi insieme alla scorta esattamente
20 anni fa dalla mafia, potrebbe essere legato ad una serie di episodi dei giorni
scorsi come l’arresto di 16 persone in un’operazione della polizia contro la criminalità
organizzata. La scuola aveva vinto inoltre un concorso sulla legalità e proprio oggi
era previsto nel brindisino il passaggio della Carovana antimafia. “Coincidenze che
fanno riflettere” – spiega il ministro della giustizia Severino – che parla di fatto
anomalo. Il ministro dell’Interno Cancellieri riferirà martedì prossimo in Senato
e intanto spiega “nessuna certezza sulle matrici dell’attentato”. “Mai una mente criminale
– dice il governatore della Regione Puglia Vendola – aveva ordito in Italia una strage
di ragazzini''. In tal senso dolore e preoccupazione sono espressi dall’Unicef: “le
scuole – si legge in un comunicato- devono essere considerate aree di pace, protette
e sicure. Sdegno dai sindacati che per mercoledì, anniversario dell’uccisione di
Falcone, hanno organizzato fiaccolate in tutta Italia.
Al microfono di Francesca
Sabatinelli, ecco ora la testimonianza di un testimone oculare dell’attentato,
il giornalista Fabio Mollica del sito web “Brindisi Report.it”, giunto pochi
istanti dopo sul luogo della tragedia:
R. – Io abito
a cinquanta metri dalla scuola dell’attentato. Quando sono arrivato, praticamente
dopo due minuti dalla doppia esplosione, c’erano le ragazze ancora per terra. C’erano
pezzi e brandelli di vestiti fumanti, perché hanno preso fuoco. C’erano libri dappertutto,
pezzi della cupola di plastica, del bidone, dentro cui erano state sistemate le due,
forse tre, bombole. C’erano dappertutto i pezzi di queste bombole di gas che erano
volate a 40-50 metri lontano dal punto in cui erano state sistemate… Una scena ovviamente
bruttissima, sangue dappertutto…. Ti lascio immaginare le urla delle amiche e degli
amici, dei professori, dei genitori che erano ancora lì.
D. – Si stanno facendo
molte ipotesi, e certezze non ce ne sono. E’ un attentato dalle modalità strane: vengono
colpiti dei ragazzi, degli adolescenti…
R. – E’ tutto molto strano, perché,
anzitutto, la “Sacra Corona Unita”, che è la quarta mafia di Italia, da ormai 15-20
anni non è più quella di un tempo. Questo lo sa tutta Italia, lo sa tutto il mondo:
si vive bene, c’è il turismo. La Puglia è completamente cambiata rispetto a quella
che era un tempo. La seconda stranezza: l’attentato fatto con le bombole. La terza,
perché una scuola? Non c’erano avvisaglie nel territorio. Era un periodo tranquillissimo,
fatta eccezione per cose di poco conto avvenute, ma nulla che lasciasse prevedere
qualcosa del genere. La mafia non ha mai colpito i ragazzini, le scuole. Non si era
mai arrivati ad un livello del genere. Ecco perché tutto suona molto strano e francamente
tutte le ipotesi – a mio avviso – restano aperte.
D. – Nella zona, negli ultimi
giorni, ci sono state delle operazioni importanti della Polizia, che hanno portato
all’arresto di molti esponenti della “Sacra Corona Unita”. Ci sono stati attentati
intimidatori contro esponenti dell’Associazione antiracket…
R. – La settimana
scorsa, la Polizia ha portato a termine un’operazione con 16 arresti. Noi qui, però,
abbiamo vissuto momenti molto, molto peggiori, in cui le bombe del racket scoppiavano
ogni giorno, in cui c’erano omicidi e guerre di mafia. Recentemente, è vero, in un
paese in provincia di Brindisi - Mesagne - era stata incendiata l’auto del presidente
dell’Associazione antiracket, però da lì a poter dire che le cose sono collegate,
ce ne passa. C’è un’enormità in mezzo dall’incendio di un’auto di notte a un attentato
di mattina, davanti ad una scuola. Ecco perché suona tutto molto strano e, secondo
me, non bisogna correre con le ipotesi.
D. – Mollica, Brindisi è sconvolta,
come reagisce?
R. – Brindisi è sconvolta, ma sta reagendo. Il sindaco ha già
dichiarato il lutto cittadino per lunedì prossimo, pur non essendo la ragazza deceduta
e l’altra in fin di vita di Brindisi, ma della provincia di Mesagne. Le associazioni
dei commercianti hanno dichiarato che terranno abbassate le saracinesche e che terranno
i negozi chiusi oggi pomeriggio e alle 18.30 ci sarà una manifestazione, nata quasi
spontaneamente, in Piazza Vittoria. Voglio aggiungere che nella frazione di Tuturano,
una frazione di Brindisi, alle 10 di questa mattina si sarebbe dovuta tenere una conferenza
stampa della Carovana antimafia e domani la stessa Carovana antimafia si sarebbe spostata
su Mesagne: sia a Tuturano che a Mesagne ci sono due immobili confiscati alla “Sacra
Corona Unita”.
L'arcivescovo della città di Brindisi, Rocco Talucci,
si è immediatamente recato in ospedale per portare conforto ai ragazzi vittime dell’attentato.
Sul posto lo ha raggiunto telefonicamente Francesca Sabatinelli:
R. – Lo sgomento
delle famiglie e della scuola è grande. Vi è una incredulità che si tocca con mano,
ma purtroppo c’è anche un’evidenza che si vede e si tocca. Il mio sguardo triste è
quello posato sulla vittima, sull’unica vittima. Ho avuto modo di entrare, con il
permesso della polizia, nella camera mortuaria: una ragazza distesa sul lettino di
morte, annerita dall’incendio, dice da un lato l’impotenza e dall’altro un vigore
vile di una violenza premeditata che non tocca le cose, né tocca le persone così,
senza volerlo, ma è un piano premeditato, a un’ora di ingresso scolastico, gettando
panico tra migliaia di giovani ai quali noi stiamo vicini come educatori. Quindi,
una grande vigliaccata che avvilisce. Anche le forze dell’ordine sono al lavoro; gli
insegnanti sono sbigottiti. E’ un abbattimento che non ha confronti. Noi dovremmo
saper dire ancora oggi ai giovani di avere speranza in una città che nel passato è
stata provata, ma che oggi si sta recuperando. Questo episodio, questa tragedia è
stata voluta e premeditata.
D. – Eccellenza, lei alla cittadinanza ha chiesto
una reazione democratica e civile, perché non ci si può far contagiare dal clima criminoso
…
R. – Intanto, io ho rivolto un invito agli autori perché abbiano, nel vedere
una giovane morta e altri feriti, un forte pentimento, perché possano recuperare una
dignità, per quel residuo che possono avere. Per il resto, dico a tutti i giovani:
siate uniti intorno ai valori, non fatevi scoraggiare da violenze che non possono
mai costruire. E dico anche al mondo degli adulti: diamo vicinanza e forza e coraggio
ai nostri giovani, perché recriminazioni, vendette e atti inconsulti non hanno senso.
Dovremo sapere essere all’altezza del compito, anche in questo momento così grave.
Oggi, conto di fare visita anche alla famiglia della vittima, della ragazza morta,
per poter portare il nostro conforto della fede e di tutta la comunità.
La
notizia della tragedia ha sconvolto in un baleno tutta la Puglia e l'Italia. Ecco
il commento a caldo del presidente dei vescovi pugliesi e arcivescovo di Bari, Francesco
Cacucci, al microfono di Luca Collodi:
R. - Certamente
lascia sconcertati, anche perché non sembra che in Puglia ci siano stati degli attentati
così gravi in passato o nel periodo degli attentati terroristici diffusi in tutta
Italia. Sconcerta anche perché il riferimento della scuola è a Morvillo e Falcone.
In questo momento, abbiamo bisogno non soltanto di comprendere di più, ma soprattutto
di capire che il valore della vita non può non essere ritenuto al primo posto di fronte
a qualsiasi bisogno di chiarezza o a qualsiasi visione ideologica. Abbiamo bisogno,
soprattutto come cristiani, di sottolineare che a nessuno è lecito andare contro la
vita, anche per le motivazioni ideali che possono riempire il cuore dell’uomo.
D.
- Al di là della matrice, non si tratta secondo lei di un attentato alla speranza
ed alla verità?
R. - Nei periodi di crisi, è facile che emergano anche reazioni
folli, questo è anche comprensibile. Non sono, però, assolutamente accettabili. Nei
periodi di crisi, però, non serve alimentare il catastrofismo: il bisogno di richiamare
alla sobrietà non solo nella vita personale e nell’uso dei beni, ma alla sobrietà
nelle parole, nelle espressioni, credo debba coinvolgere tutti a cominciare dai responsabili
della cosa pubblica, fino a coinvolgere anche i mass media.
D. - Colpire dei
giovani significa colpire la ricerca di un futuro migliore?
R. - Credo che
sia questo, forse, il segnale più preoccupante. I giovani non hanno molta voce in
capitolo nella nostra società. Ma che i giovani diventino anche oggetto di attentato,
questo è veramente un segnale che deve preoccupare tutti. L’attenzione ai giovani
deve essere, ancora una volta, prioritaria nell’ambito della nostra società e questo
episodio lascia davvero molto più tristi.
Un “atto orribile e vile”, che invita
il Paese a reagire alla “provocazione”: questa la presa di posizione della Santa Sede
alla notizia giunta da Brindisi. Le parole del direttore della Sala Stampa Vaticana,
padre Federico Lombardi:
L’attentato
avvenuto questa mattina a Brindisi è un fatto assolutamente orribile e vile, tanto
più degno di esecrazione in quanto avvenuto nei pressi di una scuola, contro giovani
del tutto innocenti. Siamo sgomenti, e mentre preghiamo per le vittime e siamo vicini
alle loro famiglie ci dobbiamo augurare che non solo la città colpita, ma tutto il
Paese riesca a reagire con decisione alle tentazioni di violenza e alle provocazioni
terroristiche.