Benedetto XVI ai vescovi Usa: la nostra fedeltà al Vangelo può costare cara
Sostegno all'immigrazione, fedeltà al Vangelo nonostante il prezzo da pagare e vicinanza
alle persone consacrate: questo, in sintesi, il senso del discorso del Papa, stamani,
ai 15 presuli di rito orientale della Conferenza episcopale degli Stati Uniti d'America,
in visita "ad Limina". Con l’appuntamento terminano sei mesi di visite quinquennali
in Vaticano dei vescovi statunitensi. Il servizio di Giada Aquilino:
Un incontro
con i vescovi delle diverse Chiese orientali presenti negli Stati Uniti che incarnano
“in modo unico la ricchezza etnica, culturale e spirituale” della comunità cattolica
americana, del presente e del passato. Questa l’udienza del Papa ai presuli statunitensi,
a conclusione della loro visita "ad Limina" e di fronte alle “pressanti sfide” che
si presentano oggi alla Chiesa americana. Storicamente, ha ricordato Benedetto XVI,
la Chiesa in America “ha lottato per riconoscere e integrare” tale diversità ed è
riuscita, “non senza difficoltà”, nel forgiare una comunione in Cristo e nella fede
apostolica tipica di tutta la Chiesa. Nei sei mesi di colloqui con i rappresentanti
della Conferenza episcopale degli Usa, due sono stati i “punti specifici” che il Papa
ha ritenuto “essenziali” per la missione dei vescovi nel guidare “il gregge di Cristo”
tra le difficoltà, ma anche tra le opportunità del tempo presente.
Il Pontefice
ha innanzitutto elogiato gli “sforzi incessanti” dei vescovi nel rispondere al fenomeno
dell’immigrazione in corso nel Paese. “La comunità cattolica negli Stati Uniti - ha
spiegato il Santo Padre - continua con grande generosità ad accogliere ondate di nuovi
immigrati”, fornendo loro assistenza pastorale, accoglienza caritativa, supporto per
regolarizzarne la situazione, soprattutto per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari.
“A
particular sign of this is the long-standing commitment… Un “segno particolare”
è “il perdurante impegno dei vescovi americani per la riforma dell’immigrazione”.
Si tratta chiaramente, ha proseguito il Papa, “di una questione difficile e complessa”
dal punto di vista civile e politico, sociale ed economico, ma “soprattutto umano”.
Ciò sta quindi profondamente a cuore alla Chiesa, poiché si tratta di garantire “un
trattamento giusto e la difesa della dignità umana” degli immigrati".
Anche
ai giorni nostri, ha aggiunto Benedetto XVI, la Chiesa in America “è chiamata ad accogliere,
integrare e coltivare” il ricco patrimonio di fede e cultura delle comunità di immigrati,
non solo dei “vostri propri riti” - ha ricordato il Pontefice ai vescovi – ma anche
dei folti gruppi di cattolici ispanici, asiatici e africani. L’“impegnativo compito
pastorale” di promuovere una comunione di culture all’interno delle Chiese locali,
ha detto ancora il Santo Padre ai presuli, deve essere considerato di “particolare
importanza nell’esercizio del vostro ministero al servizio dell’unità”. Tale comunione
– ha proseguito – comporta più di un semplice rispetto della diversità linguistica,
della promozione di sane tradizioni, dell’assicurazione di programmi sociali e servizi
“tanto necessari”. Richiede un impegno costante di predicazione, catechesi e pastorale
volto “a ispirare in tutti i fedeli un senso più profondo della loro comunione nella
fede apostolica” e della loro responsabilità per la missione della Chiesa negli Stati
Uniti. Il significato di questa sfida “non può essere sottovalutato”: l’immenso patrimonio
e le energie vibranti di una nuova generazione di cattolici stanno aspettando di essere
sfruttati per “il rinnovamento della vita della Chiesa e la ricostruzione del tessuto
sociale americano”.
“This commitment to fostering Catholic unity is necessary… Questo
impegno” a promuovere tale unità è necessario - ha spiegato Benedetto XVI - non solo
“per affrontare le sfide positive della nuova evangelizzazione”, ma anche “per contrastare
le forze di disgregazione all’interno della Chiesa, che sempre più rappresentano un
grave ostacolo alla sua missione negli Stati Uniti”.
Il Pontefice - ricordando
l’appello pronunciato durante la sua visita negli Usa nel 2008 - ha detto di apprezzare,
quindi, “gli sforzi compiuti per incoraggiare i fedeli”, a livello individuale e di
comunità ecclesiali, per andare avanti insieme, “parlando con una sola voce” per affrontare
le urgenze del giorno d’oggi.
Negli incontri della visita "ad Limina", ha
ricordato il Papa, è emersa inoltre “la preoccupazione” dei vescovi a costruire “relazioni
sempre più forti di amicizia, collaborazione e fiducia” con i sacerdoti. L’esortazione
di Benedetto XVI è stata anche quella ad “essere particolarmente vicini agli uomini
e alle donne” delle Chiese locali che si impegnano a seguire Cristo sempre più “perfettamente
e generosamente”, abbracciando i consigli evangelici:
“I wish to reaffirm
my deep gratitude for the example of fidelity... and self-sacrifice given by many
consecrated women…”
Il Santo Padre ha quindi ribadito la propria “profonda
gratitudine per l’esempio di fedeltà e abnegazione” dato negli Usa da molte donne
consacrate e ha sollecitato a sostenerle nella preghiera affinché “questo momento
di discernimento porti abbondanti frutti spirituali per la rivitalizzazione e il rafforzamento
delle loro comunità” in spirito di "fedeltà" a Cristo e alla Chiesa, come insegnano
i carismi di fondazione. La “necessità urgente” nel nostro tempo di testimoni credibili
della potenza del Vangelo - ha proseguito - “rende indispensabile ricuperare il senso
della dignità sublime e la bellezza della vita consacrata”, pregando e promuovendo
attivamente le vocazioni religiose, rafforzando la comunicazione e la cooperazione,
in particolare attraverso i delegati di ogni diocesi.
L’auspicio finale del
Pontefice è stato perché il prossimo Anno della Fede - che si aprirà in ottobre, nel
cinquantesimo del Concilio Vaticano II - “risvegli il desiderio di tutta la comunità
cattolica americana” di riappropriarsi “con gioia e gratitudine” del tesoro inestimabile
della nostra fede.
“With the progressive weakening of traditional Christian
values…. Con il “progressivo indebolimento” dei valori tradizionali cristiani
e “la minaccia di una stagione in cui la nostra fedeltà al Vangelo può costarci cara”,
la verità di Cristo - ha sottolineato il Papa - ha bisogno non soltanto di essere
capita, articolata e difesa, ma “proposta con gioia e fiducia come la chiave dell’autentica
realizzazione umana e del benessere della società nel suo complesso”.
Quindi
il ringraziamento a Dio per “i segni di nuova vitalità e speranza” nella Chiesa statunitense,
confermandola nella “delicata missione” di guidare la comunità cattolica nell’unità,
nella verità e nella carità, di fronte alle sfide del futuro.