Campagna informativa sulla salute nelle carceri per aumentare prevenzione e cure
Presentati stamane a Roma i risultati della campagna informativa ”La salute non conosce
confini”, iniziata a ottobre 2011 e terminata a gennaio 2012, in 20 istituiti penitenziari
di 11 regioni italiane. Obiettivo: sensibilizzare detenuti e personale carcerario
su Hiv e altre patologie virali croniche, in modo da aumentare la percentuale di esecutori
di test specifici e da pianificare interventi adeguati di prevenzione e cura. Il servizio
di Gabriella Ceraso:
La popolazione
carceraria vuole salute e vuole essere informata in modo adeguato. É il dato più importante
che emerge dai primi risultati della campagna condotta in Italia: nove gli istituti
di cui si dispongono i dati preliminari sui 20 coinvolti, tra cui quelli di Roma,
Cagliari, Firenze e Torino. La vera novità della campagna è stata l’introduzione,
oltre ai tecnici, di un tutore, rappresentante del network “Persone sieropositive”,
che da ottobre a gennaio ha effettuato 32 incontri in 20 istituti ed ha avvicinato
1.546 detenuti, età media 46 anni, per il 4,7 per cento donne, che a loro volta si
sono fatti informatori per gli altri.
A loro, parlando la stessa lingua e comprendendone
i problemi, viene data la possibilità, con diverso materiale, di capire quanto conta
l’informazione per evitare il contagio e di godere di un diritto alla salute che vale
per tutti. I risultati sono ottimali: il tasso di esecuzione dei test di screening
è passato, per quanto riguarda l’Hiv, dall’11,1 per cento pre-intervento al 56 per
cento attuale. È l’Hiv che si conferma, dalla campagna, l’infezione più diffusa, anche
se in lieve calo: oltre il 50 per cento dei detenuti ne è interessato e i più a rischio
risultano essere i tossicodipendenti. Ma già 130 – e sono solo i dati parziali – sono
le persone detenute che hanno preso coscienza, grazie a questa campagna, di una patologia
attiva ma prima non nota.