2012-05-16 14:46:02

“Fate risplendere la santità di Dio”: a Roma, un convegno su San Vincenzo Pallotti


Al Centro di spiritualità pallottina “Cenacolo” di Roma è in corso il convegno sul tema “Fate risplendere la santità dal Dio”, tema scelto per i festeggiamenti del 50.mo anniversario della canonizzazione di Vincenzo Pallotti, avvenuta il 20 gennaio 1963. Le giornate di riflessione, che si concluderanno sabato, sono state organizzate dall’Istituto San Vincenzo Pallotti di Roma e affrontano il pensiero e la vita del Santo fondatore della Società dell’Apostolato Cattolico. Gina Maradei ha intervistato il direttore dell’Istituto, padre Jan Kupka:RealAudioMP3

R. - Abbiamo scelto questo slogan come preparazione per le celebrazioni del 50.mo della canonizzazione di San Vincenzo Pallotti per risvegliare la consapevolezza della missionarietà, della santità e del significato della santità nella nostra vita. È chiaro che tutta la missionarietà dipende dalla identità personale di ogni persona coinvolta in questa missione. San Vincenzo Pallotti ci ha tracciato un cammino di santità che noi, nel nostro convegno, vogliamo riscoprire e trarre delle indicazioni anche per noi, per la vita di oggi. Il convegno ha un intento principale: fate risplendere la santità di Dio, però guardando al cammino di San Vincenzo Pallotti in confronto con la situazione di oggi.

D. - Quale motivazione dovrebbe riscoprire, secondo lei, il fedele laico?

R. - Il fedele laico deve riscoprire la sua identità nella Chiesa. Abbiamo inserito nel programma un tema sul pensiero di San Vincenzo Pallotti, sulla chiamata alla santità nel Concilio Vaticano II, cioè come risplende, come si vede questo pensiero del nostro Santo fondatore nell’insegnamento del Concilio Vaticano II. Così in questo modo mettiamo a fuoco l’attualità del suo insegnamento e nello stesso tempo possiamo dire la sua proposta di santità per oggi. In particolare, l’identità del laico per San Vincenzo Pallotti si rivela nella vita concreta in relazione con gli altri, cioè con i religiosi, con i sacerdoti, con tutti gli ecclesiastici, e il laico riceve identità se è in comunione con gli altri della Chiesa.

D. - L’apostolato è vivo se c’è la carità, se si mette in pratica il comandamento dell’amore. Oggigiorno suona come una sfida in una società forse abituata più al calcolo, alla convenienza…

R. - Pallotti partiva da una cosa molto, molto semplice: prendersi cura dell’altro, prendersi cura del prossimo. E perciò ha tracciato il cammino di santità su questo fondamento di carità. Voleva che in questo impegno nel vivere la carità nella vita quotidiana, risplendesse la carità di Gesù Cristo. Gesù ci ha chiamato per primi a vivere questa carità data come modello di vita da Dio Padre; Lui è venuto, Lui ha fatto vedere come si ama l’altro, cioè l’altra persona, come si ama il Padre Celeste. E quello che voleva Vincenzo Pallotti era proprio porre la carità come fondamento del cammino spirituale e del cammino di vita.

D. - È prevista anche una visita alla casa natale del Santo e una Celebrazione eucaristica nella chiesa del Gesù a Frascati…

R. - Abbiamo previsto un pellegrinaggio a Frascati, precisamente domani, giorno in cui San Vincenzo Pallotti ha celebrato la sua prima Messa nella Chiesa del Gesù. Ricordando questo momento, dobbiamo riscoprire la spiritualità sacerdotale oggi.

D. - In vista delle celebrazioni per i 50 anni della sua canonizzazione, quali sono i prossimi appuntamenti?

R. - In tutte le parti del mondo si fanno celebrazioni. Per esempio, in Polonia fanno un pellegrinaggio con le reliquie di San Vincenzo Pallotti da casa a casa, da chiesa a chiesa, in Brasile, in Germania e anche in Italia, sono previste conferenze, con il culmine delle celebrazioni intorno al 20 gennaio 2013.







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