Il cardinale Schönborn: tutta la Chiesa è sorretta dalla fede di Maria
Senza la fede la Chiesa non esiste e nella certezza di Maria in Cristo, tutta la Chiesa
sopravvive. Così, il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e
presidente della Conferenza episcopale austriaca, ieri, nella Messa vespertina presso
la chiesa romana di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci, in Roma. La riflessione
presentata in occasione della presenza dell’immagine della Madonna pellegrina di Fatima
e delle reliquie dei Beati Francesco e Giacinta, si colloca al centro del mese mariano.
Il porporato ha sottolineato la centralità di Maria nella vita dell’uomo e la vivacità
della Chiesa austriaca. Massimiliano Menichetti, con la collaborazione di Salvatore
Cernuzio, (Zenit) ha intervistato lo stesso cardinale Schönborn:
R. - Mi colpisce
sempre la sua fede nella vita quotidiana, perché siamo tentati di dimenticare che
la maggior parte della sua vita era la vita nascosta di Nazaret. La vita di San Giuseppe,
di suo figlio Gesù, è la vita quotidiana di ognuno di noi, una vita lavorativa con
tutte le difficoltà: immaginiamo che doveva comprare il legno, fare contratti, doveva
pagare i suoi collaboratori perché un falegname non può lavorare solo. Poi, c’erano
le difficoltà di una terra occupata dai romani: una situazione di ingiustizia, di
povertà, di persecuzione, di oppressione. In mezzo a tutto ciò c'è il figlio di Dio,
figlio di Maria. Anche per noi, concretamente, nella vita quotidiana, Maria sta con
noi nelle sofferenze, nelle pene. Ciò che è grande in Lei è la fede senza esitazione.
Penso che questo sia il messaggio centrale. Anche nei luoghi mariani: cosa impariamo
a Lourdes, a Fatima, negli altri luoghi conosciuti o meno conosciuti? Che sempre si
indirizza ai semplici. Bernadette non sapeva leggere e scrivere, era analfabeta; i
bambini di Fatima, sono loro che danno il messaggio della Madonna, sono loro chiamati
ad essere apostoli. Che insegnamento per noi, con tutto il nostro orgoglio per il
successo, il progresso, la ricchezza! E adesso, nella crisi, vediamo dove sono i veri
valori.
D. - Così tanti pellegrini che si recano nei luoghi di Maria attestano
che c’è speranza?
R. - Assolutamente c’è speranza, perché la speranza non
è una virtù della facilità, è la virtù dell’essere ancorato in Dio quando, come dice
san Paolo, contro ogni speranza sperava! La speranza umana è una cosa bella, ma la
speranza di fede è qualcosa di molto più grande e c’è speranza perché Dio c’è.
D.
- Guardando all’immagine di Maria, nella sua omelia lei ha ribadito: nella fede di
Maria tutta la Chiesa è sopravvissuta…
R. - Senza la fede la Chiesa non esiste
e nella notte del Sabato Santo tutti erano nelle tenebre dell’apparente fallimento.
Solo la Vergine, ci dice la tradizione, ha mantenuto la fede e dobbiamo pensare alla
sofferenza terribile della morte reale di suo figlio. In questo mantenere la fede,
tutta la Chiesa è sopravvissuta e sopravvivrà sempre nella fede.
D. - Vuole
affidarci un appello per quanto riguarda il suo Paese?
R. - Un piccolo messaggio
sulla Chiesa in Austria. Nei mass media c’è un’immagine unilaterale. E’ vero che ci
sono difficoltà, proteste, ma c’è molta fede. Quando penso ai numerosissimi gruppi
di preghiera di giovani - di cui non si parla - potrei dare una lunga lista! Quanti
gruppi di preghiera esistono! Per questo voglio trasmettere un’altra visione, vorrei
si sappia che la nostra Chiesa è viva.
D. – Benedetto XVI nell’udienza generale
di mercoledì scorso ha esortato i giovani a non abbandonare il Rosario quale preghiera
semplice, ma efficace per un dialogo diretto con Maria. Quanto è importante il Rosario?
R.
– Per me il Rosario è la preghiera dei poveri perché quando sei stanco, quando sei
esaurito, con la catena in mano sei sempre sicuro. Mi colpisce ogni volta nell’Ave
Maria: “Adesso e nell’ora della nostra morte”. “Adesso”: sempre, nell’adesso della
mia vita, c’è Maria. Si diceva tante volte: ah, queste vecchie donne che pregano il
Rosario! Questo si diceva già nella mia gioventù, ma le vedo ancora oggi: non sono
le vecchie di 50 anni fa, sono le vecchie di oggi e continuano a pregare! E chi disprezza
le vecchie che pregano non ha capito niente del Vangelo.
La statua della
Madonna pellegrina di Fatima rimarrà nella chiesa di Santa Maria delle Grazie alle
Fornaci fino a domenica 20 maggio. Oggi, a celebrare la Santa Messa vespertina nella
parrocchia più vicina a San Pietro sarà il cardinale maltese Prospero Grech.