Angola: i vescovi chiedono più attenzione per i poveri in un Paese ricchissimo
“È necessario creare un osservatorio sulla povertà in Angola, in modo da effettuare
un monitoraggio delle politiche di lotta contro la povertà, di verificare i risultati
di queste politiche e il loro impatto effettivo sulla vita dei cittadini”. È la proposta
lanciata da mons. Filomeno Vieira Dias, vescovo di Cabinda e responsabile le Comunicazioni
Sociali della Conferenza episcopale angolana. Secondo quanto riferisce il quotidiano
“O Apostolado”, anche l’arcivescovo di Malanje, mons. Luis Maria Perez de Onraita
Aguirre, ha osservato che la lotta alla povertà rimane una sfida per il Paese. L’arcivescovo,
in un incontro con i responsabili politici dell’area di Malanje, ha sottolineato che
mentre la capitale Luanda è in pieno sviluppo, le aree rurali dell’Angola sono lasciate
prive di risorse. Mancano in particolare investimenti per le infrastrutture stradali,
per le scuole e per gli ospedali. L’Angola è uno dei principali produttori di petrolio
dell’Africa, oltre a disporre di diverse altre risorse. È uno Stato quindi ricchissimo,
ma la ricchezza è mal distribuita. Lo sfruttamento del petrolio oltretutto provoca
gravi danni ecologici, come denunciato da mons. Vieira Dias. Il vescovo di Cabinda
ha espresso preoccupazione per la sorte della fauna marittima, danneggiata dai riversamenti
di petrolio dai pozzi offshore, e per il disboscamento della foresta di Mayombe da
lui definita “un polmone, un supermercato e una farmacia per le popolazioni locali”.
(R.P.)