La Grecia andrà nuovamente al voto. E’ fallito l'ultimo tentativo del presidente Karolos
Papoulias di formare un governo tecnico: l’incontro con i leader dei partiti eletti
in Parlamento si è concluso senza un accordo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Le nuove elezioni
si terranno probabilmente a giugno e domani il presidente greco nominerà un premier
ad interim che rimarrà in carica fino al voto. Per il leader socialista, Evangelos
Venizelos, sono stati anteposti “temporanei interessi politici” a quelli della nazione.
Il futuro del Paese appare incerto. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale,
Christine Lagarde, ha espresso la speranza che la Grecia resti nell'Eurozona, precisando
però che bisogna essere tecnicamente preparati ad ogni eventualità, tra cui quella
di un’uscita "ordinata" della Grecia dall'euro. L’eventuale ritorno alla dracma, secondo
alcune proiezioni informali del ministero del Tesoro greco, porterebbe ad una riduzione
del Pil, in un anno, del 20 per cento. Non è uno scenario ipotetico ma un dato confermato
dall'Istituto di statistica ellenico che l’economia greca, in recessione per il quinto
anno consecutivo, ha subito una nuova contrazione: il Pil della Grecia nel primo trimestre
2012 ha fatto registrare, rispetto allo stesso periodo del 2011, un calo del 6,2%.
Alla notizia del fallimento del tentativo di scongiurare nuove elezioni sono seguite
immediate ripercussioni sui mercati europei. La Borsa di Atene è passata, in una manciata
di minuti, da un rialzo di oltre l’1% ad una perdita del 4%.