Ecuador: la tratta degli esseri umani colpisce più di seimila persone
Ogni anno circa 800 mila persone in tutto il mondo sono vittime della tratta di persone,
un business in crescita che si basa sulla schiavitù, l'inganno o la violenza, ha riferito
Hiroshima Villalba, sottosegretario alle garanzie democratiche del Ministero degli
Interni dell'Ecuador, mentre il Vice Ministro dell’Interno, Javier Cordoba, ha denunciato
che in Ecuador le vittime sono più di 6 mila, e il 90% delle donne coinvolte subisce
violenza sessuale. Queste dichiarazioni sono state fatte durante la presentazione
dell'Incontro Internazionale sulla tratta di esseri umani, che si conclude oggi a
Quito, con il titolo "Incontro sulla tratta delle persone e sul traffico illecito
di migranti", a cui partecipano specialisti di Costa Rica, Messico, Colombia, Perù,
Bolivia, Stati Uniti e Paraguay. Le autorità ecuadoriane hanno sottolineato che la
Costituzione dell'Ecuador e il loro piano di sviluppo nazionale per il benessere,
manifestano la volontà del Paese di ridurre questa pratica illegale. Il governo dell'Ecuador
ha anche firmato con il Perù un protocollo di frontiera binazionale per fornire assistenza
completa alle vittime e ai sopravvissuti della tratta. L'iniziativa mira a proteggere
da questi crimini le donne, i bambini e gli adolescenti nelle aree di El Oro, Loja
e Zamora, in Ecuador, e Tumbes, alla frontiera nord del Perù. Solo pochi giorni fa,
il Vaticano ha insistito sull’importanza che Chiesa cooperi con le organizzazioni
internazionali in materia di prevenzione, sostegno e riabilitazione delle vittime
della tratta. "Mettiamo al servizio della lotta contro la tratta degli esseri umani
tutta la nostra rete di religiosi nel mondo" ha dichiarato il cardinale Peter Turkson,
presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace durante la conferenza
mondiale su questo flagello tenutasi in Vaticano. Egli ha insistito anche sul lavoro
comune della Chiesa, dei governi, delle istituzioni e delle organizzazioni umanitarie
a livello globale, per affrontare il problema in modo efficace. Nella dichiarazione
finale dell’evento si legge: "il problema sta diventando sempre più drammatico e reale,
ed è il secondo crimine più redditizio internazionale, dopo il commercio illegale
di armi”. (R.P.)