2012-05-14 08:43:52

Mozambico: i religiosi dicono basta alla violenza contro i loro istituti nel Paese


La Conferenza dei religiosi del Mozambico ha scritto una lettera aperta per esprimere “pubblicamente la propria indignazione e protesta” contro i sempre più frequenti attacchi di cui sono vittime religiosi e religiose nel Paese e per chiedere più sicurezza. L’ultima vittima è stato il missionario della Consolata padre Valentim Eduardo Camale, brutalmente assassinato il 3 maggio scorso a Liqueleva durante una rapina nella missione. Dopo questo ennesimo episodio, i religiosi e le religiose del Mozambico levano la loro voce, “insieme alla maggior parte del popolo mozambicano che cerca di vivere onestamente e subisce nelle strade e nelle case lo stesso problema dell’insicurezza” per dire “basta”. Basta a tutte le forme di violenza che colpiscono vittime innocenti: “dal traffico di organi umani e di persone, alla violenza sessuale, ai sequestri, agli omicidi alle aggressioni…”. “Non possiamo immaginare lo sviluppo di un Paese – sottolinea la lettera pubblicata in spagnolo sul sito della rivista Ecclesia - che prescinda dai fattori chiave per lo sviluppo dell'essere umano “ che “è un bene più prezioso di qualsiasi grande progetto o investimento finanziario. Tra gli elementi che compongono la dignità della persona umana, e non il profitto - ricordano i religiosi e le religiose mozambicane -, al primo posto c’è appunto la sicurezza pubblica”. E questo chiama in causa in primo luogo le autorità a cui spetta “il dovere costituzionale di garantire la sicurezza del popolo, non solo con misure palliative dopo che si sono verificati i fatti, ma attraverso inchieste e misure di prevenzione”. Di qui la richiesta di un maggiore impegno da parte delle istituzioni per ridurre il clima di violenza diffuso in cui vive la società mozambicana. La Conferenza dei religiosi chiede in particolare Forze dell’ordine più preparate, meglio retribuite, più attrezzate e presenti sul territorio. Misure tuttavia insufficienti – afferma - senza un sistema giudiziario e penitenziario più efficiente e giusto. Ma i religiosi mozambicani si rivolgono anche alla società civile affinché assuma un atteggiamento più attivo sul tema della sicurezza. Essi chiedono ai diversi attori sociali, alle istituzioni, alle Ong, ai media e a tutte le persone di buona volontà, di unire le forze per una riflessione comune sulle cause della violenza e sulle strategie per sensibilizzare la società sul tema della difesa della dignità della persona umana. In conclusione, la lettera esprime l’auspicio che la morte di padre Valentim e di tante altre vittime della violenza possa “stimolare la ricerca di soluzioni nuove a vecchi problemi , per costruire un Paese più giusto e migliore in cui regni la fratellanza e la vera pace”. (L.Z.)







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