2012-05-13 11:11:16

La difficile condizione della donna e delle minoranze in Pakistan


E’ sempre d’attualità in Pakistan la questione della condizione femminile. Il 14 aprile una manifestazione della società civile a Lahore ha denunciato le violenze sulle donne. Erano presenti anche rappresentanti della Commissione Nazionale per la Giustizia e la Pace della Conferenza episcopale locale. Questa il mese scorso ha pubblicato un ampio rapporto sull’argomento, con particolare attenzione alle minoranze religiose. Davide Maggiore ha intervistato il segretario esecutivo della commissione, Peter Jacob:00:03:48:86

R. – Women belonging to minorities, they suffer …
Le donne che appartengono a minoranze religiose, corrono diversi pericoli, è un caso di doppio pericolo, almeno. Sono un segmento più debole perché fanno parte di una minoranza e perché sono donne. In più, se vivono in aree rurali o sono analfabete il tasso e l’intensità della marginalizzazione crescono.

D. – Più in dettaglio, come agisce questa doppia discriminazione di cui ha parlato?

R. – What we knew already was that …
Quello che già sapevamo è che esisteva una discriminazione legale e costituzionale: quindi abbiamo introdotto nello studio un capitolo sulla discriminazione legale ‘di fatto’ e ‘di diritto’. D’altra parte, abbiamo chiesto alle donne che abbiamo intervistato, che tipo di discriminazione avessero subito: siamo stati in grado di registrare in questo modo discriminazioni sul luogo di lavoro – per esempio – o nell’ammissione alla scuola, e anche nel vicinato, nella vita di ogni giorno. Ora abbiamo a disposizione statistiche che dimostrano come almeno il 43 per cento delle donne abbia risposto positivamente: loro o componenti della loro famiglia hanno subito discriminazione. È stato anche segnalato che circa il 90 per cento degli studenti non-musulmani è stato costretto a studiare non la propria religione – perché non c’era scelta – ma a fare studi islamici. Questa – crediamo - è un’ingiustizia, ed è un fenomeno per cui noi abbiamo raccomandato che si trovi una soluzione.

D. – La discriminazione nei confronti delle donne di minoranze religiose riguarda anche gli aspetti economici della loro vita …

R. – This can be also generally observed …
Anche questo può essere comunemente osservato: le minoranze religiose ne hanno sofferto negli ultimi trenta-quarant’anni: il loro status economico ha risentito di questa discriminazione. La mancanza di opportunità per quanto riguarda lavoro ed affari ha contribuito alla cattiva condizione economica delle minoranze religiose, perché i loro componenti non trovano facilmente lavoro e devono lavorare ancor più duramente per avere un posto nella società e negli ambienti economici: quindi gli appartenenti alle minoranze religiose, e ancor più le donne – avendo minori opportunità – si trovano sui gradini inferiori della scala sociale.

D. – La discriminazione ha anche conseguenze – forse inaspettate – sulle condizioni dei bambini …

R. – That’s right. The state of children’s rights is also not very good …
È vero. Anche lo stato dei diritti dei minori non è molto buono, e dunque i bambini delle minoranze religiose soffrono molto a causa di questo. Ad esempio, abbiamo riscontrato che se il Pakistan ha un tasso di mortalità infantile ancora molto alto – attorno all’8 per cento – in questo campo le minoranze hanno un tasso di mortalità ancora più alto. Nei gruppi che abbiamo preso in esame, il tasso di mortalità era più del 10 per cento. Insomma, almeno un bambino su dieci nati muore prima dell’età di tre mesi. Questo riflette le condizioni economiche - e in un altro senso sociali – di madri e bambini.

D. – Un altro argomento sensibile in Pakistan è quello delle leggi sulla blasfemia. I cattolici in Occidente conoscono il caso di Asia Bibi, la donna pachistana che rischia la pena di morte appunto per un’accusa di blasfemia. Quante donne in Pakistan corrono lo stesso rischio e cosa può essere fatto per loro?

R. – So far, we have recorded the cases of round about 35 women …
Finora abbiamo registrato i casi di circa 35 donne coinvolte. Sono donne musulmane e donne cristiane, più cristiane e meno musulmane. Però certamente l’abuso della legge esiste. A Lahore un musulmano di 80 anni è stato ucciso dopo essere stato assolto in tribunale. Il tribunale lo aveva dichiarato non colpevole e quell’uomo di 80 anni, di famiglia musulmana, è stato inseguito e ucciso da un fanatico, mentre stava tornando a casa dalla prigione. Quindi questo è un problema, ma finché la società resta divisa e radicalizzata, dovrebbero essere provate alcune altre opzioni, oltre all’emendare la legge, come: educare le persone. Questo farebbe avanzare la società pachistana: io credo che questo accadrà, un giorno.







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