Insieme per l'Europa: la voce di movimenti e comunità cristiane per un continente
della fraternità
A Bruxelles e in 130 città europee, tra cui Roma, torna oggi pomeriggio la manifestazione
ecumenica “Insieme per l’Europa” giunta alla quarta edizione. Nata dall’invito alla
comunione reciproca, fatta nel 1998 da Giovanni Paolo II, conta oggi sull’adesione
di oltre 300 movimenti e comunità di diverse confessioni cristiane. L’obiettivo, nel
rispetto dei diversi carismi, è di promuovere e testimoniare che un’Europa della fraternità
è possibile. A Roma, l’appuntamento è alle 15.30 in Piazza del Campidoglio. Ma
quali le specificità dell’edizione 2012? Gabriella Ceraso lo ha chiesto a Claudio
Guerrieri del comitato promotore di "Insieme per l’Europa":
R. – Il tema
ricorrente sarà proprio offrire dei ‘sì’ all’Europa unita e concepire l’Europa al
di là della stretta unione del mercato o del senso di sicurezza che l’Europa ci può
dare: sì ai valori della vita, della famiglia, della tutela del creato, dell’economia
equa, della solidarietà con i poveri, con gli emarginati, sì ad una responsabilità
verso tutta la società. Quindi, forse, veramente, la cosa più specifica di questo
2012 è assumersi come cristiani la responsabilità di rispondere positivamente alle
esigenze che emergono dall’Europa di oggi.
D. – Di questo si parlerà nelle
tavole rotonde e sarà materia anche delle testimonianze che verranno date sia a Bruxelles
sia in tutte le altre città europee. Ma Bruxelles ha anche delle figure istituzionali,
figure politiche: che cosa può dire “Insieme per l’Europa” alla politica europea in
questo momento?
R. – Forse la cosa più significativa è assumere come categoria
quella di una relazionalità, reciprocità tra esperienze, tra carismi nell’ambito spirituale,
ma anche tra specificità politiche, nazionali e culturali. In un’Europa in cui gli
interessi di una nazione sembrano sovrapporsi o cancellare quelli degli altri, cristiani,
che non solo si riconoscono, ma si arricchiscono della testimonianza, del contributo
che gli altri offrono a questa unità d’Europa, mi sembra che sia veramente il valore
fondante.
A Roma il programma inizierà alle 15.30 in piazza del Campidoglio
con tavole rotonde e testimonianze sui temi della famiglia, dell'economia e dell'integrazione.
Due i collegamenti con Bruxelles, l'ultimo alle 18.10. Spazio poi fino alle ore 20
ai giovani. Ma sulla specificità dell'appuntamento romano sentiamo al microfono di
Gabriella Ceraso, Cristina Pressato del Comitato promotore:
R. - Sarà
un momento importante per tutti noi che a Roma, in questi mesi, abbiamo condiviso
un pezzo di strada partendo da sensibilità e cammini diversi. Abbiamo avuto la fortuna
di avere la cornice di piazza del Campidoglio, ma la cornice ai contenuti é quella
di voler dar voce alla speranza di un'Europa dei popoli. Anzi, forse vorremmo dire
che l'Europa é, già oggi, terra di speranza, quella speranza di chi, oltre alla Croce,
intravede la Risurrezione. In questa terra Roma può svolgere, secondo noi, un ruolo
importante come luogo di accoglienza e come ponte proteso sul Mediterraneo.
D.
- Quindi un contributo, anche di Roma, a quell'unità dell'Europa a livello spirituale
che i movimenti si impegnano a portare avanti, vero?
R. - Sicuramente. Riprenderemo,
anche in sintonia con il programma di Bruxelles, tre dei sette 'sì' che sono stati
pronunciati nel messaggio conclusivo a Stoccarda, nel 2007. In particolare, il programma
si articolerà, almeno nella sua prima parte, nell'analisi e nella riprosposizione
del 'sì' alla famiglia, nelle croci e nelle risurrezioni che attraversa nella società
di oggi, ed anche del 'sì' all'integrazione come possibilità di arricchimento nell'incontro
tra culture, fedi religiose ed esperienze di vita diverse. Inoltre, si riproporrà
il 'sì' ad una nuova economia, che metta la persona - e non solamente il profitto
- al centro dei propri obiettivi. Nel corso di questo viaggio, vedremo come questa
speranza sia, in parte, già anche una realtà. Una realtà che spesso, magari, é poco
conosciuta.
D. - Chi sono i protagonisti dell'appuntamento romano: giovani,
religiosi?
R. - I protagonisti, sostanzialmente, sono laici. La prima parte
sarà incentrata su questi tre 'sì', ed avremo sia giovani e sia persone più adulte.
Ci saranno delle testimonianze, delle coreografie, degli spunti di carattere teatrale
ed anche dei canti, eseguiti dal Coro dei Movimenti, che rappresentano un segno tangibile,
da ormai 14 anni, di questo cammino di condivisione. Nella seconda parte, invece,
avremo delle band musicali di giovani di alcuni movimenti, che principalmente attaraverso
la musica - ma anche attraverso delle testimonianze - proporranno quella che é la
loro lettura dell'Europa.