Il nuovo arcivescovo di Seoul, da sempre attivo per il dialogo con il Nord e la difesa
della vita
Il dialogo con la Corea del Nord ma soprattutto la difesa della vita in una società
sempre più secolarizzata "sono le sfide che attendono il nuovo arcivescovo di Seoul,
mons. Andrea Yeom Soo-jung, nominato dal Papa il 10 maggio". Lo dice ad AsiaNews padre
Luca Kim, sacerdote della capitale coreana. Il nuovo arcivescovo "era da tempo ausiliare,
e il ritiro del cardinale Nicolas Cheung Jin-suk era previsto per i limiti di età.
Ora il nuovo pastore dovrà affrontare quei temi che da sempre sono al primo posto
nei pensieri della Chiesa coreana: come rispondere alla secolarizzazione della nostra
società e come convivere con il Nord. Mons. Yeom è infatti anche amministratore apostolico
di Pyongyang". Il nuovo arcivescovo, finora vescovo titolare di Tibiuca, ausiliare
e vicario generale di Seoul, è nato il 5 dicembre 1943 a Ansong, diocesi di Suwon,
in una famiglia cattolica da 5 generazioni. Il nonno di suo nonno venne martirizzato
nel 1850 insieme ad altri fedeli durante i primi anni della Chiesa cattolica in Corea.
Due delle sue 5 sorelle sono suore. Mons. Yeom è stato ordinato sacerdote l'8 dicembre
1970 a Seoul dal cardinale Stephen Kim. Dopo l'ordinazione sacerdotale ha ricoperto
diversi incarichi: vice parroco; professore e preside del seminario minore di Songshin;
parroco; procuratore del seminario maggiore di Seoul; cancelliere della curia arcidiocesana.
Il 12 dicembre 2001 è stato nominato vescovo titolare di Tibiuca e ausiliare dell'arcidiocesi
di Seoul. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 25 gennaio 2002. Il nuovo arcivescovo
è da sempre impegnato nella battaglia a favore della bioetica e nel dialogo con il
Nord. Dalla sua nomina a vescovo ausiliare ha ricoperto l'incarico di presidente della
Commissione episcopale per la Vita, organo della Conferenza episcopale coreana che
si occupa dei problemi collegati alla manipolazione genetica che, in Corea del Sud,
è un argomento molto sentito. Inoltre ha ricoperto il ruolo di presidente della Commissione
per la riconciliazione del popolo coreano dell'arcidiocesi. Nel corso del suo lavoro
in Commissione ha sempre privilegiato il dialogo e, nel 2002, ha inviato una lettera
al presidente dell'Associazione cattolica della Corea del Nord Samuel Jang Jae-eun
chiedendo di pregare per la riconciliazione e l'unità della penisola. Nel testo scriveva:
"Sono molto felice di essere coinvolto in questa nobile opera, quella di riunire il
popolo coreano. Ora, con pazienza e con molta preghiera, dobbiamo concentrare le nostre
menti e i nostri sforzi per far progredire una pacifica riunificazione, attesa da
molto tempo dal popolo coreano".