2012-05-12 16:00:33

Il cardinale Filoni ordina 4 sacerdoti e 17 diaconi: conformati a Cristo per servire


Il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha presieduto sabato pomeriggio la Santa Messa nella Basilica di San Pietro in occasione dell’ordinazione diaconale e presbiterale di alcuni alunni del Pontificio Collegio Urbano De Propaganda Fide. Si tratta di 4 nuovi sacerdoti e 17 nuovi diaconi provenienti in gran parte dall’Asia e dall’Africa: 6 sono cinesi, 5 coreani, 2 vietnamiti, due del Mali, e uno, rispettivamente, di Camerun, Burundi, Ghana, Uganda, Haiti e Papua Nuova Guinea.

Ai nuovi diaconi – il cardinale Filoni – ha ricordato che ciò che in particolare li caratterizza è la configurazione a Cristo–servo, “che nella spoliazione e nell’umiltà si fece uomo di Dio e per Dio, uomo per gli altri, ‘venuto - secondo l’espressione di Marco - non per essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti’ (Mc 10, 45): si tratta di un servizio – ha spiegato – da esercitare “con gioia e generosità”. Il porporato ha quindi sottolineato la scelta dei diaconi di appartenere totalmente a Cristo e alla Chiesa attraverso il celibato. “Voi – ha osservato - siete convinti non che l’amore verso una donna, alla quale la natura inclina, non sia bello e nobile, ma che questo amore generoso e totale a Cristo e alla sua Chiesa sia il più alto e il più bello. Liberi da condizionamenti umani, voi siete pronti ad esercitare il vostro ministero diaconale verso tutti, particolarmente verso i più poveri e verso i bisognosi, conformemente a Cristo che si chinò con amore verso i peccatori e gli ultimi”.

Rivolgendosi ai nuovi presbiteri, il cardinale Filoni ha rilevato che i sacerdoti, “per intrinseca natura”, devono coltivare “una straordinaria vita interiore” per non divenire “mestieranti delle cose divine”. Così “l’intima e personale unione del sacerdote a Cristo è fattore indispensabile per un’autentica vita sacerdotale”: infatti – ha proseguito - il sacerdote “è l’amico con cui Gesù parla; è colui che ha in sommo grado per amico Cristo”. Il porporato ha poi affermato: “Nel mondo non c’è azione più grande di questa. Celebrare l’Eucaristia! In quell’atto è la pienezza della grazia che voi rendete presente; è l’apice di ogni aspirazione”, perché ogni volta che si pronuncia “Questo è il mio corpo, questo è il mio Sangue”, sull’altare “si compirà il miracolo più grande che possa accadere sulla faccia della terra: rendere presente Gesù nel suo vero corpo e nel suo vero sangue”, che per le mani del sacerdote “offre ancora una volta, in modo incruento, il proprio sacrificio perfetto di lode e di salvezza al Padre”. Il cardinale Filoni, infine, ha esortato i nuovi presbiteri a portare le vesti sacerdotali sempre “con somma dignità”: esse “ci ricordano la veste inconsunta, di cui Gesù era rivestito e che portò come tale fino alla croce”.

Ultimo aggiornamento: 14/05/2012







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