“La Voce Umana” di Paolo Di Nicola, in onda ogni venerdì alle ore 21:00 (con replica
il giorno successivo alle 4:00) sul V canale della Radio Vaticana, proporrà un doppio
appuntamento operistico: l’11 maggio «Turandot» di Ferruccio Busoni e il 18 maggio
ancora «Turandot» ma di Giacomo Puccini, entrambe tratte dalla commedia di Carlo Gozzi
(rivale di Carlo Goldoni con cui polemizzò aspramente sulla riforma del teatro). Tutte
e due le opere sono fedeli al “lieto fine” di Gozzi, necessario in ogni favola che
dicasi tale: Turandot, la crudele principessa cinese che uccide tutti i pretendenti
che non sanno risolvere tre indovinelli, sarà da ultimo sconfitta (e sposata) da un
misterioso straniero che supererà la prova e infiammerà la sua gelida anima di donna
resistente all’amore. Ma se Busoni rispetta abbastanza fedelmente anche il resto del
testo teatrale, Puccini se ne discosta parecchio inventando la patetica figura di
Liù: una vittima sacrificale che arriva a uccidersi perché il principe Calaf (da lei
segretamente amato) possa convolare a giuste nozze con la principessa Turandot. Anche
musicalmente le due «Turandot» sono differenti tra loro: aspra e inquietante quella
di Busoni, melodica e rassicurante quella di Puccini, così che nel finale della scena
degli enigmi, allorché Calaf vittorioso sfida Turandot a svelare il mistero della
propria identità, in Puccini è in fortissimo, come se la vittoria del principe fosse
certa, in Busoni invece avviene in pianissimo, con il popolo terrorizzato che mormora
la domanda di Calaf, stendendo l’ombra del dubbio sulla sua soluzione. «Turandot»
di Ferruccio Busoni vede protagonista il soprano Mechthild Gessendorf con l’Orchestre
de l’Opéra de Lyon diretta da Kent Nagano, «Turandot» di Giacomo Puccini invece sarà
interpretata da Joan Sutherland con Zubin Mehta alla guida della London Philharmonic
Orchestra.