Arezzo in attesa di Benedetto XVI. Intervista con il vescovo, mons. Fontana
"Un appuntamento con la storia". Il vescovo di Arezzo, Cortona, San Sepolcro, mons.
Riccardo Fontana,definisce così la visita che Benedetto XVI effettuerà
questa domenica nella sua diocesi. Intanto, in una conferenza stampa tenuta nella
curia aretina, è stato riferito ai media che saranno circa 30 mila i fedeli in arrivo
la Toscana, ma anche dalle regioni vicine, che al Parco del Prato, cuore verde della
città, parteciperanno alla Messa presieduta dal Papa. Con loro anche i monaci di
Camaldoli e 15 frati del Santuario del La Verna, che il Papa visiterà nel pomeriggio.
A vigiliare sulla sicurezza della folla 350 uomini della forze dell'ordine. Sulle
poche ore che separano ormai Arezzo dall'arrivo del Pontefice Paolo Ondarza
ha intervistato mons. Fontana:
R. - E’ tutto
pronto. Aspettiamo il Papa che arrivi, nella certezza che sarà un importante evento
di Chiesa.
D. - C’è un filo conduttore che lega le tre tappe?
R. – Necessariamente
sì: l’identità della nostra Chiesa. Arezzo è una patria medievale dove è nata la partecipazione
delle persone alla vita pubblica. Diceva il Beato Giovani Paolo II che l’impegno nella
vita pubblica è la forma più alta di carità. San Francesco alla Verna ha il dono delle
stimmate, cioè di assomigliare a Gesù, che è un ideale fortissimo: perché è inutile
che entriamo dentro la vita pubblica se poi non assomigliamo a Gesù, se non ci portiamo
il contributo della fede. Sansepolcro è la città fondata da due pellegrini, Arcano
ed Egidio, reduci da Gerusalemme, che vogliono costruire una Gerusalemme sulle rive
del Tevere sul fiume di Roma e là edificano il Sansepolcro. Esattamente mille anni
fa comincia questa avventura alla ricerca della giustizia e della pace e il legame
con il Santo Sepolcro. Naturalmente, sui temi della giustizia e della pace noi aspettiamo
che il Papa ci dica parole definitive e alte.
D. – Se dovesse farsi portavoce
di un messaggio che la sua gente vuole rivolgere al Papa, cosa direbbe?
R.
– Che parli a nome dei poveri, faccia sentire la voce di chi non ha voce, a chi può
sanare questa situazione pesantissima in cui non c’è lavoro e tutti pensano a se stessi
invece che al bene comune. Papa Benedetto ha detto parole altissime su questo argomento.
Noi ci aspettiamo che faccia suonare ancora la voce della Chiesa.