Acqua e petrolio, le micce del conflitto tra Nord e Sud Sudan
Non si spengono le tensioni tra Nord e Sud Sudan dopo le dichiarazioni roventi del
presidente Omar al-Bashir contro le Nazioni Unite e l’Unione Africana. “Nessuno può
imporci la sua volontà” ha detto il presidente sudanese, rigettando, di fatto, la
risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che imponeva il cessate il fuoco tra Khartoum
e Juba. Nonostante un mandato di cattura internazionale a suo carico il presidente
Bashir riesce ancora ad assumere posizioni molto forti nella regione. Ad Enrico
Casale, africanista della rivista dei Gesuiti "Popoli", Stefano Leszczynski
ha chiesto perché Basihr è ancora così potente:
R. - E’ possibile
perché Omar al-Bashir governa ormai il Sudan con pugno di ferro e quindi vanta nel
Paese un sostanziale appoggio e - almeno per il momento - questo gli garantisce la
possibilità di sfuggire sia alla giustizia internazionale, sia ai diktat imposti o
proposti dalla comunità internazionale.
D. - In questo modo riesce a portare
avanti una guerra che è del tutto ignorata…
R. - Anche perché con la nascita
del Sud Sudan un anno fa - nel 2011 - c’era la fondata speranza che le due componenti
del Paese si avviassero su una strada di pace: in realtà la posta in gioco tra il
Nord del Sudan e il Sud del Sudan è molto alta e riguarda sia la gestione delle risorse
petrolifere, sia la gestione delle risorse idriche.
D. - In che senso la crisi
dell’acqua può diventare la vera e propria miccia di una nuova emergenza nell’area?
R.
- Il Sudan è attraversato interamente - da Sud a Nord - dal Nilo: la gestione delle
acque del Nilo è governata da un accordo che è datato 1959. In quest’accordo l’Egitto
ha una sostanziale supremazia sugli altri Paesi a monte del corso del fiume, ma con
la nascita del Sud del Sudan - quindi con uno Stato nuovo - che potrebbe non riconoscere
quest’accordo e quindi potrebbe deviare le acque e ridurre il flusso del fiume, potrebbero
scoppiare degli incidenti sia con l’Egitto, sia con il Nord del Sudan.
D.
- Se dovesse esplodere un conflitto tra i due Stati, cosa potrebbe provocare a livello
regionale?
R. - Sia per il Nord del Sudan, sia per il Sud del Sudan un nuovo
conflitto sarebbe una tragedia, perché aggraverebbe delle situazioni di precarietà
economica che sono già gravi in situazioni normali e questo soprattutto nel Sud del
Sudan.