Perù: traffico di bambini nella foresta, una tragedia denunciata da pochi
Si calcola che 212 bambini siano caduti vittime del traffico di persone durante i
primi due mesi del 2012 nella regione della foresta di Madre de Dios, nel sud-est
del Perù, dove da tempo si vive “la febbre dell'oro”: lo ha denunciato Oscar Guadalupe,
direttore dell'Associazione Huarayo, rilevando tuttavia che tale cifra potrebbe essere
ridotta in questo momento per le operazioni di polizia, solo adesso diventate più
frequenti. Oscar Guadalupe ha fatto queste dichiarazioni alla presentazione del libro
"Traffico di esseri umani nella regione di Madre de Dios", promosso da diverse organizzazioni
(Ong). Il testo evidenzia che la mancanza della presenza dello Stato ha portato al
fiorire di attività illegali in una regione dove si estraggono 20 tonnellate di oro
all'anno. Ci sono poche informazioni sul traffico di persone a Madre de Dios e non
c'è nessun dato ufficiale per vari motivi, in particolare la mancanza di denunce e
la lontananza delle aree in cui si trovano i campi minerari, dove si verificano tali
abusi in case di tolleranza in pessime condizioni sanitarie. Dalle informazioni raccolte
dall’agenzia Fides e secondo i dati della polizia di Madre di Dio, citati nel libro,
da maggio a dicembre 2010 ci sono stati 17 casi di tratta, di cui 11 erano per lo
sfruttamento sessuale e 6 per il lavoro forzato. Il libro indica inoltre che nel Paese
il 59% dei casi di tratta di esseri umani è per lo sfruttamento sessuale, il 30% per
lo sfruttamento lavorativo, il 10% per l’accattonaggio e lo 0,40% a fini di vendita
delle persone, secondo le informazioni del luglio 2011 diffuse dal Ministero dell'Interno,
citate nel libro. Secondo il deputato Alberto Beingolea, che ha partecipato alla presentazione
del libro, il reato di traffico di persone "non è sufficientemente conosciuto" nella
società, si dovrebbe lavorare di più per "cercare di prevenire, per la corretta applicazione
della legge penale e per fare qualcosa a favore delle vittime". L'anno scorso 111
bambini al di sotto dei 18 anni sono stati ospitati in un alloggio temporaneo dell'Associazione
Huarayo nella città di Mazuko, un punto di passaggio obbligato per raggiungere i campi
minerari della zona: lì si scoprì che 59 di loro erano vittime della tratta di esseri
umani. Guadalupe ha anche sottolineato il caso dei figli delle ragazze adolescenti
che si prostituiscono nei campi minerari e restano incinte, descrivendoli "vittime
invisibili" dell'estrazione di oro. L'Associazione Huarayo è un'Associazione civile
non lucrativa, specializzata per l'infanzia e lo sviluppo a Madre de Dios (nell'Amazzonia
peruviana), fondata nel 1998. I suoi obiettivi sono la promozione e lo sviluppo globale
dell'infanzia in Amazzonia; la partecipazione attiva dei bambini e degli adolescenti
nella difesa e nella diffusione dei loro diritti; la lotta contro lo sfruttamento
dei bambini nella zona aurifera. (R.P.)