Filippine: ucciso a Mindanao un giornalista cattolico, impegnato per la “cultura della
vita”
Le sue ultime trasmissioni erano state dedicate alla difesa della “cultura della vita”,
un tema che oggi appassiona la politica e la società delle Filippine: Nestor Libaton,
40enne giornalista cattolico impegnato nella “Dxhm Radio”, emittente cattolica nella
cittadina di Mati, nei pressi di Davao, sull’isola di Mindanao, è stato ucciso l’8
maggio da tre sicari armati. Libaton è il terzo giornalista ucciso nelle Filippine
negli ultimi 15 giorni; il numero sale a 55 operatori dell’informazione uccisi negli
ultimi 10 anni, 151 dal 1986 a oggi. L’ennesimo omicidio testimonia il clima di intimidazione
e di violenza sull’isola di Mindanao, che fa vittime fra attivisti per i diritti umani,
giornalisti, missionari: ieri l’agenzia Fides ha dato notizia di un leader e attivista
indigeno ucciso nella provincia di Bukidnon, sempre Mindanao, dove l’anno scorso era
stato ucciso il missionario del Pime, padre Fausto Tentorio. La Chiesa cattolica è
sconvolta e mons. Jose Palma, presidente della Conferenza episcopale delle Filippine,
parlando a Radio Veritas, ha condannato l’episodio e invitato le autorità a risolvere
il caso il più presto possibile. Padre Francis Lucas, segretario esecutivo della “Commissione
per le Comunicazioni Sociali” della Conferenza episcopale, spiega all’agenzia Fides:
“Siamo scossi e rattristati per l’uccisione di Libaton. Hanno colpito una persona
onesta, un innocente, sposato e padre di 4 figli. Condanniamo la violenza e chiediamo
giustizia. La ‘Dxhm Radio’ di Mati, chiamata anche ‘Radio della Verità’, fa parte
del circuito delle radio promosse dalla Chiesa. E’ una emittente al servizio del popolo,
molto attenta alla cultura della vita e alle questioni dello sviluppo di Mindanao.
Nelle ultime settimane anche Libaton aveva parlato molto di questi valori. Di recente
un’altra radio cattolica a nord di Manila è stata devastata da vandali. Tali gesti
intendono intimidire e mettere a tacere le voci che difendono i valori come la verità,
la giustizia, i diritti umani. Ma la Chiesa nelle Filippine continuerà ad annunciare
il Vangelo e non sarà ridotta al silenzio”. (R.P.)