2012-05-10 15:08:16

Algeria. Clima di calma nel giorno delle parlamentari


Si stanno svolgendo nella calma le operazioni di voto in Algeria per eleggere i 462 deputati della Camera bassa del parlamento, anche se un incidente è avvenuto vicino a Bouira, in Cabilia, dove alcuni giovani hanno preso d'assalto un seggio. Si tratta delle prime elezioni organizzate dopo le rivolte della "primavera araba" che ha soltanto sfiorato il gigante maghrebino. Elezioni definite ''eccezionali'' dal presidente, Abdelaziz Bouteflika, che rompendo il suo abituale silenzio, per ben sei volte ha lanciato appelli per convincere i 21 milioni di algerini iscritti al voto a recarsi in massa alle urne. ''La mia generazione ha fatto il suo tempo'' ha dichiarato, ''i giovani devono prendere la guida del Paese'' che questa anno festeggia il 50.mo anniversario dell'indipendenza. E il tasso di affluenza sembra essere l'unica incognita dello scrutinio.

Nel 2007, la partecipazione fu soltanto del 37% e potrebbe scendere ancora. Secondo i primi dati, alle 11 di questa mattina era del 4,11%. In campo, 44 partiti tra cui 21 nuove formazioni, per un totale di quasi 25 mila candidati di cui per la prima volta 7.700 donne. Le sette formazioni di influenza islamica sperano di ripetere i successi ottenuti dai partiti confessionali in Tunisia, Egitto, Marocco. L'"Alleanza verde", formata dall'ex partito di governo Msp, Ennahda e El Islah, ma anche il nuovo "Fronte per la giustizia e lo sviluppo", del radicale Abdallah Djaballah, puntano a spodestare i nazionalisti del Fronte di liberazione nazionale e del Raggruppamento nazionale democratico. In corsa, dopo 15 anni di assenza, anche il Fronte delle Forze socialiste. Una crescita dei partiti islamici, comunque presenti da tempo nel parlamento algerino, potrebbe portare una nuova stretta anche nei confronti della comunità cristiana, già nel mirino delle autorità. L'attuale legislazione punisce severamente chiunque tenti di convertire un musulmano, inoltre le celebrazioni devono svolgersi in luoghi autorizzati. (Dall'Algeria, Amina Belkassem, per la Radio Vaticana)







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