2012-05-09 19:11:06

Oggi festa dell’Europa. Barroso "più disciplina fiscale e convergenza". Stasera a Roma la Messa dei vescovi europei


Ricorre oggi la Giornata dell’Europa. Da Bruxelles è intervenuto il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy: ''L'Unione europea", ha detto, "non diventerà mai gli Stati Uniti d'Europa''. Sempre oggi a Firenze il convegno sullo stato dell’Unione con il premier italiano Mario Monti e il presidente della commissione Ue Barroso, che esclude una revisione del fiscal compact. Il servizio di Laura Serassio:RealAudioMP3

Nel giorno in cui festeggia la propria esistenza, l’Europa s’interroga sul futuro e sul come portare avanti ambizioni e ideali dei padri fondatori. Parlando da Firenze, alla conferenza sullo stato dell’Unione, il presidente della Commissione Barroso si è ispirato al luogo simbolo del Rinascimento per ricordare che declino e rinnovamento hanno sempre fatto parte della storia europea. “Le cose vanno osservate in prospettiva”, ha ammonito aggiungendo: “in piena crisi, negli ultimi due anni, l’Europa ha compiuto progressi prima impensabili”. E in questo senso bisogna continuare: “il patto di bilancio non è negoziabile”, ha ribadito, riferendosi alle richieste del neo presidente francese François Hollande sulla crescita, che per Barroso sarà oggetto di un nuovo “patto politico”. Il premier italiano Mario Monti insiste sul non far pesare nel bilancio i crediti che le imprese vantano con la pubblica amministrazione e gli investimenti pubblici. E fa una proposta per incoraggiare la spesa degli Stati in ambito digitale e per la banda larga: una finestra di 3 anni in cui questi investimenti vengano scorporati dal calcolo del debito, di fatto una corsia preferenziale per lo sviluppo. Si pensa alla crescita, ma non si abbandona la disciplina: non sono antitetiche ma complementari, ribadisce Barroso e per il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, le riforme strutturali sono da fare con o senza Europa, perché livelli di deficit e debito eccessivo, anche fuori dall’Unione, sono semplicemente insostenibili.

E a celebrare l’Europa oggi anche i vescovi del Vecchio continente, con una Messa in corso nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, con l’obiettivo di affidare a Dio paure e speranze dei cittadini europei. A presiedere la celebrazione il cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e presidente del CCEE, il Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa. “La preghiera è il modo più efficace per i fedeli cristiani per vivere questa ricorrenza” ha detto, presentando la giornata europea, il cardinale Angelo Bagnasco vicepresidente della CCEE. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

I festeggiamenti dell’Europa iniziati il 9 maggio del 1985 hanno un unico filo conduttore, dice il vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, cardinale Bagnasco, ed è da ricercarsi nelle profetiche parole del co-fondatore francese della Ue, Schuman, che nel 1950 parlò di Europa come di “ una comunità di destino”. Il cardinale Angelo Bagnasco:

“Una comunità di destino pienamente responsabile del proprio futuro ieri oggi e nello stesso tempo una missione di solidarietà universale basata su quell’umanesimo integrale che affonda le proprie radici nel messaggio cristiano”.

In questo è la radice di una festa che, nel cammino della Chiesa e dell’Europa, oggi si lega, continua il porporato, a due eventi: il prossimo sinodo dei vescovi sull’evangelizzazione e l’anno della fede. Ed è proprio in una fede più responsabile, più consapevole e gioiosa che il porporato, sulla scia di Benedetto XV,I vede la risposta principale alla problematica situazione odierna e nella preghiera il modo più efficace per i cristiani per celebrare oggi l’Europa. A margine il cardinale Bagnasco si sofferma anche sul voto amministrativo svoltosi in Italia, per dire che la disaffezione alla politica, espressa nell’astensionismo preoccupa perché il voto è una forma fondamentale della partecipazione alla vita sociale, un diritto e un dovere per tutti. “Esprimiamo l'auspicio che tutti, indistintamente, possano portare dei contributi seri e propositivi per affrontare le questioni veramente difficili” - aggiunge ancora il porporato - affidando al governo Monti la presa in esame della situazione e quindi le decisioni da prendere.







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