XII Congresso europeo per la catechesi su iniziazione cristiana e nuova evangelizzazione
L’iniziazione cristiana nella prospettiva della nuova evangelizzazione. E’ questo
il tema del dodicesimo Congresso europeo per la catechesi, aperto ieri pomeriggio
e in corso a Roma fino al 10 maggio. Nella prima giornata dell’incontro, promosso
dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, sono stati presentati anche i
risultati di un’indagine sull’iniziazione cristiana tra i bambini e gli adolescenti
europei. Dalle interviste a oltre 3600 persone, sono stati ricavati i temi principali
per riflettere sull’argomento. Il servizio di Irene Pugliese:
La famiglia,
gli amici, la scuola e la loro influenza sull’iniziazione cristiana del bambino. Quindi,
la comunità cristiana, i suoi membri e la sua vita liturgica. Infine, l’importanza
del cammino personale del bambino nel suo avvicinamento a Dio. Sono questi i principali
temi ricavati dall’indagine promossa dal Consiglio delle Conferenza episcopali d’Europa
(Ccee), presentata ieri a Roma nell’ambito del XII Congresso europeo per la catechesi.
Ad aprire i lavori dell’incontro, mons. Mariano Crociata, segretario generale
della Cei, che ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa:
“L’importanza
di questo Convegno europeo di catechesi sta innanzitutto nel mantenere fede a un impegno
periodico, che permette di riflettere sullo stato della pratica e della riflessione
sulla catechesi nei vari Paesi europei, per uno scambio, un intreccio, un incontro
di arricchimento reciproco e di crescita in un continente che va sempre più unificandosi”.
Ma
oltre a rappresentare un’occasione di dibattito, il Congresso - ha aggiunto mons.
Crociata - è fondamentale per il tema di cui tratta:
“Un tema che mette
insieme l’iniziazione cristiana - che è uno spazio, un luogo fondamentale di formazione
catechistica - e la nuova evangelizzazione. La nuova evangelizzazione, come riproposta
significativa a questi cristiani più raffreddati e più allontanati, deve fondarsi
sulla vita ordinaria della Chiesa, in particolare nelle parrocchie e in particolare
nell’iniziazione cristiana. Perché ciò che dà l’impronta al cristianesimo è la prima
formazione e la vita ordinaria nel territorio, in maniera aderente agli ambienti,
allo stile di vita e alle condizioni di vita delle persone, dei fedeli, dei credenti”.
Al
centro dell’incontro, dunque, il tema dell’iniziazione cristiana nella prospettiva
della nuova evangelizzazione, con particolare attenzione ai bambini e giovani dai
7 ai 16 anni. Una fase della vita, importante, in cui sono molti i fattori che possono
portare all’allontanamento dalla fede. Per questo, secondo mons. Marcello Semeraro,
vescovo di Albano, è fondamentale il compito della famiglia:
“Il dinamismo
della fede è un cammino di libertà, e quindi è perfettamente nelle previsioni che
possa accadere un allontanamento, un’interruzione del dialogo con Dio. Tuttavia, è
decisivo soprattutto in questa fase della vita – da 0 a 7 anni – e poi dopo anche
nell’accompagnamento dell’adolescenza, l’accompagnamento della famiglia e dunque l’attenzione
ai ragazzi ed ai giovani deve necessariamente spostarsi, anche in tema di iniziazione
cristiana, sulla famiglia”.