Il Papa alle nuove Guardie Svizzere: siate fermi nella fede e disponibili verso il
prossimo
Il segreto del vostro lavoro in Vaticano è seguire Cristo: è quanto affermato da Benedetto
XVI alle nuove Guardie Svizzere Pontificie, ricevute in Sala Clementina con i familiari
all’indomani del giuramento. Il Papa ha ribadito l’importanza della loro missione
al servizio della Chiesa e di quanti si recano in pellegrinaggio alla Tomba degli
Apostoli. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Siate attenti
gli uni agli altri” e “conservate lo stile di carità evangelica nei confronti delle
persone che ogni giorno incontrate”: è l’esortazione che il Papa ha rivolto alle nuove
Guardie Svizzere in un discorso in tre lingue: tedesco, francese ed italiano. Il Pontefice
ha ricordato che il loro lavoro “si colloca nel solco di una indiscussa fedeltà al
Papa che è divenuta eroica” durante il Sacco di Roma del 1527. Quindi, ha enumerato
le qualità che dovrebbero sempre contraddistinguere ogni componente del Corpo delle
Guardie:
“Festigkeit im katholischen Glauben…” “Fermezza nella fede
cattolica, fedeltà e amore verso la Chiesa”, “diligenza e perseveranza nei piccoli
e grandi compiti quotidiani, coraggio e umiltà, altruismo e disponibilità”. Di queste
virtù, ha osservato, “dev’essere colmo il vostro cuore quando prestate il servizio
d’onore e di sicurezza in Vaticano”:
“Le secret de l’efficacité de votre
travail ici au Vatican…” “Il segreto dell'efficacia del vostro lavoro qui in
Vaticano – ha soggiunto – come pure di ogni vostro progetto” è “il costante riferimento
a Cristo”. Questa, ha detto, “è anche la testimonianza di non pochi vostri predecessori,
che si sono contraddistinti non solo nello svolgimento del loro lavoro, ma anche nell'impegno
di vita cristiana”. Ed ha auspicato che le nuove Guardie possano “rispondere pienamente
alla chiamata di Cristo seguendolo con fedele generosità:
“Pour donner de
l’amour aux frères…” “Per dare amore ai fratelli – ha poi affermato – è necessario
attingerlo alla fornace della carità divina, grazie a soste prolungate di preghiera,
al costante ascolto della Parola di Dio, e ad una esistenza centrata tutta sul mistero
dell'Eucaristia”. Quindi, ha rivolto un affettuoso saluto in italiano:
“Cari
amici! Profittate del tempo che trascorrete qui a Roma, per crescere nell'amicizia
con Cristo, per amare sempre di più la sua Chiesa e per camminare verso la meta di
ogni vera vita cristiana: la santità”.
Il Papa ha infine pregato la Vergine
Maria, onorata in modo speciale nel mese di maggio, affinché le Guardie Svizzere possano
“sperimentare ogni giorno di più quella comunione profonda con Dio", che "inizia sulla
terra e sarà completa nel Cielo".