Ancora sangue in Siria. Domani le parlamentari, l’opposizione boicotta il voto
Siria. Osservatori dell’Onu in azione per verificare il cessate il fuoco, ma attivisti
riferiscono di duri scontri nella città di Deir al Zor ed Aleppo. Domani le elezioni
parlamentari. Damasco incita al voto mentre l’opposizione annuncia la formazione di
un Parlamento temporaneo il cui primo obiettivo sarà cancellare l’attuale Costituzione.
Il servizio di Cecilia Seppia:
Mentre
le squadre dell’Onu girano tra villaggi e città per monitorare la situazione il fronte
dei combattimenti in Siria sembra di nuovo spostarsi a Deir al Zor, sul fiume Eufrate,
zona ricca di petrolio. Qui i ribelli, armati di lanciarazzi hanno risposto al fuoco
dei carri armati dell’esercito. Bombardamenti si registrano anche ad Aleppo ed Homs
e gli attivisti parlano di almeno 17 morti nelle ultime 24 ore. Il ministro degli
Esteri russo, Lavrov ha ribadito l’mpegno di Mosca ad appoggiare la missione dell’inviato
di Onu e Lega Araba Kofi Annan, invitando gli altri Paesi a comportarsi in modo analogo.
Intanto, sul fronte politico si fa martellante in queste ore la campagna del governo
in vista delle parlamentari di domani, altro terreno di scontro tra il regime e le
forze di opposizione che hanno annunciato il boicottaggio del voto, parlando di “una
farsa”. “Dobbiamo votare per l'unità del Paese”, recita invece uno degli slogan trasmessi
in serie dalla tv di Stato di Damasco. Gruppi di opposizione hanno anche dichiarato
la nascita di un parlamento alternativo che avrà il compito di riscrivere la Costituzione
secondo il volere popolare.