Siria: l’opposizione boicotta le elezioni parlamentari
Ancora violenze in Siria, dove almeno 5 persone sono morte per un'esplosione alla
periferia di Aleppo. Non si allenta quindi la tensione a due giorni dalle prime elezioni
multipartitiche della storia del Paese, boicottate da gran parte dell’opposizione.
Il servizio di Marco Guerra:
Secondo gli
analisti, non stanno suscitando molto interresse nell’elettorato le elezioni parlamentari
che si terranno in Siria lunedì prossimo. La prima consultazione multipartitica del
Paese – che vede 14 liste contendersi i 250 posti del nuovo parlamento - è stata voluta
dal presidente Bashar al-Assad e si inserisce nel processo di riforme politiche annunciate
in risposta ai disordini che stanno scuotendo la Siria da oltre un anno, e a seguito
dei quali l’Onu stima che abbiano perso la vita oltre 9mila persone. Il confronto
elettorale è inficiato dalla stessa “Assemblea del Popolo” uscente, dominata dal partito
Baath al governo, che ha chiesto di rinviare il voto per consolidare “riforme globali,
attendere l'esito del dialogo nazionale e rafforzare le formazioni politiche registrate
con la nuova legge sui partiti”. Ancora più netta la bocciatura dell’opposizione siriana
che sta animando le proteste antigovernative che, senza mezzi termini, parla “di farsa”
per evitare futuri negoziati con le forze d’opposizione. La stessa comunità internazionale
sembra non credere a queste elezioni vista l'assenza di organizzazioni indipendenti
per monitorare le operazioni di voto. A tutto questo si aggiunge il ritiro di centinaia
di candidati e la prosecuzione delle violenze sul terreno nonostante il dispiegamento
degli osservatori dell’Onu. Secondo i gruppi di opposizione, oltre 40 persone sono
morte solo durante la giornata di ieri.