2012-05-05 14:49:28

Convegno in Vaticano sulla cecità: malattie degli occhi, grave causa di povertà


Il numero di non vedenti nel mondo cala sensibilmente, ma sono ancora centinaia di milioni le persone ipovedenti o affette da cecità completa che non hanno accesso alle cure necessarie. Il dato è emerso ieri alla prima giornata di lavori del Convegno internazionale di studio, ospitato in Vaticano, dal titolo “La persona non vedente: Rabbunì, che io riabbia la vista”. Gli oltre 300 partecipanti di 45 nazioni, che terminano oggi i loro incontri, hanno visto alternarsi al microfono alcuni fra i maggiori esperti di settore, insieme con numerose personalità della Chiesa e del laicato cattolico, tra le quali il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e il presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, l’arcivescovo Zygmunt Zimowski.

A evidenziare “il grande cambiamento positivo in termini di incidenza e prevalenza delle disabilità visive” – informa una nota del Pontificio Consiglio degli Operatori Sanitari che organizza l’incontro in collaborazione con Cbm Italia Onlus – è stato il dott. Silvio Paolo Mariotti, responsabile del Programma per la prevenzione della cecità e sordità dell’Oms. In alcune regioni del mondo, in particolare in Africa – ha riferito il dott. Mariotti – si è registrato una “forte riduzione” (dal 20% del 2002 al 13% del 2010 del totale dei non vedenti nel mondo) delle persone con handicap visivo, “segno della riuscita degli interventi di prevenzione e cura”. A livello globale, ha proseguito, si è passati “dai 314 milioni di persone non vedenti o ipovedenti stimate nel 2004 (di cui 46 milioni affetti da cecità totale) ai 285 milioni, dei quali 39 milioni di non vedenti e 246 di ipovedenti, del 2010”. “Il dato è positivo e incoraggiante – ha aggiunto il dottor Mariotti – perché per la prima volta vediamo che le disabilità visive nel mondo non sono aumentate e ciò nonostante nello stesso arco di tempo l’età media della popolazione mondiale si sia elevata”. Anche le patologie infettive, come tracoma e oncocercosi, sono diminuite, mentre il problema della cataratta non operata costituisce tuttora il 51% dei casi di perdita totale della vista. E ciò, ha messo in risalto il dott. Mariotti, “a causa dell’ancora grave insufficienza di infrastrutture nei Paesi economicamente svantaggiati”.

Tra i relatori, il dott. Mario Angi, docente universitario a Padova e presidente della Cbm Italia Onlus, ha trattato delle gravi problematiche legate ai difetti refrattivi (a partire da miopia, presbiopia ed astigmatismo) e l’impegno necessario a fornire le cure e gli strumenti di correzione, come gli occhiali, sottolineandone, precisa il comunicato, “il paradosso in termini sociali ed economici: oltre a costituire una concausa di povertà, si stima infatti che la perdita di produttività provocata dall’ipovisione non corretta sia pari a 268,8 miliardi di dollari mentre il costo per fornire gli occhiali necessari a tutti coloro che ne hanno bisogno sarebbe pari a circa un decimo di tale cifra, cioè 26 miliardi”. (A cura di Alessandro De Carolis)








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