Benedetto XVI al Gemelli. Il cardinale Scola: il Papa indica alla scienza la strada
del confronto con la fede
Per un commento alle parole del Papa al Policlinico Gemelli, il nostro inviato Federico
Piana ha avvicinato il cardinale Angelo Scola, presidente dell'Istituto
Toniolo:
R. – Il Papa ha voluto radicare nella visione della religione cristiana,
in particolare centrandola sul logos, l’evidente capacità di ragione e fede
di collaborare e quindi l’importanza nel rispetto delle reciproche autonomie, che
la fede ha anche dal punto di vista della ricerca scientifica. Soprattutto una ricerca
che è applicata al mondo della cura del malato e, quindi, di tutte le fasi delicate
della vita dell’uomo. Ha dato, da questo punto di vista, delle indicazioni molto precise
circa le modalità di sviluppo e di lavoro della ricerca scientifica in ambito medico,
secondo tutte le sfumature che oggi questa realtà della medicina sta assumendo.
D.
– Ricerca scientifica che deve avere sempre come fine l’uomo, ha ricordato il Papa...
R.
– Il Papa ha parlato giustamente di un umanesimo trascendente, che cioè deve avere
come punto di riferimento, come missione, come scopo, la valorizzazione piena dell’uomo,
il quale ha dentro di sé – il Papa lo ha detto, citando San Tommaso – il desiderio
della verità come desiderio primario, e il desiderio del permanere, dell’esistere,
del durare anche oltre la morte. Questo è l’umanesimo trascendente a cui Benedetto
XVI si è riferito.
D. – Lei, tutta Milano, vi apprestate a ricevere il Papa
per l’Incontro mondiale con le famiglie... R. – Sì, è vero, siamo molto contenti.
Sto notando due dati, che mi impressionano molto. Da una parte, un grande impegno
di tutta la diocesi, ma anche delle diocesi lombarde, e anche ovviamente del Pontificio
Consiglio per la Famiglia. Un impegno che va facendosi ogni giorno più intenso e stringente
dal punto di vista dei volontari, dal punto di vista delle famiglie disposte ad accogliere
decine di migliaia di persone, dal punto di vista della mobilitazione dei cristiani
e dei battezzati, ma anche di molte persone che hanno visto e vedono molto positivamente
il tema-guida dell'Incontro – cioè il rapporto tra la famiglia, il lavoro e il riposo
– e nello stesso tempo percepiscono che per Milano questa è un’occasione, quasi una
prova in vista anche dell’Expo. Il secondo elemento che mi ha molto impressionato
è il grande impatto a livello civile che l’incontro sta prendendo. In questo frangente
di travaglio, di trasformazione molto gravosa in atto che pesa sulle famiglie, pesa
sulle persone, avere chiamato tutti a considerare la famiglia in senso pieno, fondata
sul matrimonio tra l’uomo e la donna aperto alla vita, nella sua connessione con il
mondo del lavoro, con la necessità del riposo, ha toccato, ha intercettato una tematica
presente, urgente e vitale. La risposta che i mass media, l’interesse che tutti i
grandi media nazionali, anche internazionali, stanno dando all’incontro, ci fa dire
che la famiglia viene rimessa in questo momento al centro dell’attenzione come una
risorsa formidabile, non solo per la Chiesa ma per tutta la società civile.