Presentate le conclusioni della plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze
Sociali dedicata alla Pacem in Terris
Presso la Sala Stampa vaticana sono state presentate le conclusioni dei lavori della
18.ma plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, incentrate sull’analisi
dei principi contenuti nell’Enciclica “Pacem in terris” nel 50.mo della sua pubblicazione.
A seguire i lavori c’era per noi Stefano Leszczynski:
L’Enciclica
“Pacem in terris” è ancora oggi uno dei pilastri della Dottrina sociale della Chiesa.
Verità, libertà, solidarietà e giustizia sono i principi elencati dal documento di
Giovanni XXIII, che ancora oggi a 50 anni di distanza aiutano l’uomo ad orientarsi
tra i nuovi segni dei tempi. Mons. Roland Minnerath, vescovo di Digione e tra i fondatori
della Pontificia Accademia, ha illustrato l’importanza di uno sviluppo sociale e scientifico,
che per essere valido non deve mai perdere di vista la centralità dell’essere umano,
un principio valido in particolare oggi, alla luce delle molte crisi che caratterizzano
il mondo globalizzato, ha spiegato mons. Sànchez Sorondo, cancelliere della Pontificia
Accademia per le Scienze Sociali, e che può essere applicato con successo nella realizzazione
di un nuovo ordine globale, che possa portare la pace. La pace, inteso come supremo
bene comune, non può però essere garantito dagli attuali soggetti che governano la
globalizzazione, come ad esempio i mercati, ha spiegato la prof.ssa Margaret Archer,
del Politecnico di Losanna e membro fondatore anch’essa dell’Accademia delle Scienze
Sociali. Cultura e informazione sono i due elementi fondamentali per sviluppare in
senso positivo le nuove società. Una conoscenza diffusa è, dunque, alla base di un
corretto sviluppo di una società più umana, terreno fertile anche per una nuova evangelizzazione.