Nuovi Statuti e Regolamento interno per la Caritas Internationalis: intervista con
il cardinale Sarah
Sono stati pubblicati oggi i nuovi Statuti e il Regolamento interno della Caritas
Internationalis nonché il relativo Decreto generale a firma del cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone. Sui cambiamenti adottati, ecco la spiegazione del cardinale
Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum:
R. - La revisione
degli Statuti e del Regolamento Interno si è resa necessaria per meglio aderire al
Chirografo “Durante l’Ultima Cena” firmato da Papa Giovanni Paolo II il 16 settembre
2004, conferendo in tal modo una personalità pubblica, giuridica e canonica a Caritas
Internationalis. Questo nuovo status giuridico doveva essere incorporato – in tutti
i suoi aspetti – negli Statuti della Confederazione. Inoltre, alcuni nodi di carattere
dottrinale ed amministrativo – oltre alla comunicazione con la Santa Sede - hanno
evidenziato la necessità di una maggiore chiarezza riguardo al ruolo e alle competenze
della Santa Sede stessa, che costituisce il punto di riferimento per la struttura
e le attività di CI, in tal modo le relazioni reciproche potranno essere migliorate,
e affinché vi sia una collaborazione effettiva ed efficace.
I nuovi Statuti
e Regolamento Interno sono accompagnati da un Decreto Generale firmato dal Cardinale
Segretario di Stato. E’ un documento che ha lo scopo di integrare ed interpretare
il Chirografo del 2004, e costituisce così un riferimento per i nuovi Statuti. In
particolare, il Decreto Generale pone l’accento sulle competenze dei Dicasteri e degli
Uffici della Santa Sede che hanno il compito di accompagnare e guidare CI nello svolgimento
delle sue attività. Per espresso desiderio del Santo Padre, il Decreto include anche
altri elementi utili ad affrontare le sfide, e ad assicurare che CI possa operare
in legittima autonomia e possa continuare ad essere un grande strumento e l’espressione
della carità e della compassione delle Conferenze Episcopali e della Santa Sede.
D.
- Quali sono i cambiamenti importanti rispetto agli Statuti precedenti?
R.
- I nuovi Statuti e Regolamento Interno hanno cercato di preservare per quanto possibile
il testo precedentemente adottato. Nello specifico, i nuovi Statuti vogliono precisare
il Chirografo del 2004 non solo per quanto concerne il ruolo del Pontificio Consiglio
“Cor Unum”, esplicitandone maggiormente le competenze sia circa gli aspetti interni
delle attività istituzionali di CI, che sull’approvazione di testi a contenuto dottrinale
o morale; al contempo, questi nuovi Statuti aiuteranno ad esplicare in modo efficace
la missione ecclesiale di Caritas Internationalis e la comunione di fede e carità
negli interventi umanitari. Poiché CI ha personalità giuridica pubblica e partecipa
al munus pastorale del Santo Padre, la Santa Sede desiderava esprimere in tal modo
il suo apprezzamento per le attività svolte da Caritas, affinché Caritas possa continuare
ad essere uno strumento della Chiesa a servizio della Pastorale della Carità. Tutto
ciò è importante, in quanto Caritas è un’organizzazione largamente riconosciuta e
apprezzata a livello internazionale.
D. – Ci può dire cosa è la Caritas Internationalis
(CI) e come è nata?
R. - Caritas Internationalis (CI) è una Confederazione
formata dalle Caritas nazionali, con lo scopo di coordinarne le attività a livello
internazionale. I Pontefici hanno promosso e appoggiato Caritas Internationalis, come
espressione della grande attività caritativa della Chiesa, che si estende in tutto
il mondo e interviene in ogni forma di povertà. Una tale stima manifestata da parte
dei Pontefici dimostra quanto CI sia una istituzione ecclesiale preziosa all’interno
della Chiesa stessa. Caritas Internationalis è una organizzazione che opera soprattutto
nel campo delle emergenze umanitarie; è inoltre grandemente apprezzata per il lavoro
svolto in ambito pubblico.
Per il Giubileo del 1950, Papa Pio XII stabilì
a Roma un organismo che potesse operare a livello di Chiesa universale, riunendo le
agenzie caritative nazionali riconosciute dai rispettivi Vescovi, al fine di promuovere
la conoscenza reciproca, e rendere più efficace il coordinamento e la collaborazione,
nello svolgere le attività caritative in ogni parte del mondo. Per sua origine e natura,
quest’organismo è profondamente legato ai Pastori della Chiesa e, in special modo,
al Successore di Pietro, che presiede sulla carità universale; inoltre, le azioni
di questo organismo si ispirano al Vangelo e alla tradizione della Chiesa.
D.
- Qual’è il rapporto tra Caritas Internationalis e Cor Unum?
Nel 2004, Papa
Giovanni Paolo II ha conferito a Caritas Internationalis la personalità giuridica
canonica pubblica, e pertanto, al Pontificio Consiglio Cor Unum (fondato dal Papa
Paolo VI nel 1971), è stato assegnato il compito di seguirne e accompagnarne le attività,
sia a livello internazionale che regionale. Il Pontificio Consiglio deve promuovere
l’identità e lo spirito ecclesiale all’interno della Confederazione, e, in particolare,
deve vegliare affinché le attività dei suoi membri, coordinate a livello internazionale,
vengano realizzate in collaborazione con le Chiese particolari coinvolte ed in comunione
con i rispettivi Pastori.
Sul rinnovato quadro giuridico della Caritas Internationalis
pubblichiamo l’intervento di mons. Osvaldo Neves de Almeida, officiale della Segreteria
di Stato:
Nei suoi 61 anni di vita, Caritas Internationalis è sempre
stata uno strumento privilegiato della carità della Chiesa. La Santa Sede, raccogliendo
la lunga esperienza di questa benemerita istituzione, e in modo speciale gli sviluppi
degli ultimi anni, ha voluto aggiornare lo status giuridico di Caritas Internationalis
per sostenerne meglio l’attività nel contesto odierno.
Storia e caratteristiche
di Caritas Internationalis
Ricevendo in Udienza i partecipanti alla 19.ma
Assemblea Generale di Caritas Internationalis, il 27 maggio 2011, Papa Benedetto XVI
ha tracciato il profilo storico e la natura ecclesiale di questa istituzione, che
costituisce un ambito privilegiato per la partecipazione dei fedeli nell’apostolato
della Gerarchia (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Costituzione dogmatica Lumen Gentium, 27).
In
quella circostanza, il Santo Padre ha ricordato come Caritas Internationalis non sia
assimilabile alle grandi Organizzazioni non governative, pur svolgendo con esemplare
professionalità e competenza dei ruoli assolti anche da esse; in particolare, la lotta
contro la povertà, il coordinamento degli aiuti umanitari e l’azione politica presso
le istanze internazionali (advocacy).
Caritas Internationalis fu ideata da
Pio XII dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, per manifestare la solidarietà
della Chiesa intera di fronte alle tante situazioni di conflitto e di emergenza nel
mondo. Nel 2004, il Beato Giovanni Paolo II le conferì personalità giuridica canonica
pubblica con il Chirografo Durante l'ultima Cena.
Caritas Internationalis
possiede un profilo universale e ha come Ordinario proprio il Santo Padre (cfr CIC,
cann. 116-122) e esercita il suo compito specifico a nome della Chiesa; è chiamata
a favorire la comunione tra la Chiesa universale e le Chiese particolari, come pure
la comunione tra tutti i fedeli, e deve portare il messaggio della Chiesa anche nella
vita politica e sociale sul piano internazionale. (cfr. Udienza ai partecipanti all’Assemblea
generale di Caritas Internationalis, 27 maggio 2011). La Santa Sede, da parte sua,
ha il compito di seguirne l’attività e di vigilare affinché, tanto la sua azione umanitaria
e di carità, come il contenuto dei documenti che essa diffonde, siano in sintonia
con la Sede Apostolica e con il Magistero della Chiesa, e affinché essa sia amministrata
con competenza ed in modo trasparente.
Questa persona giuridica pubblica è
retta anzitutto, anche se non esclusivamente, dalla normativa propria e dalle disposizioni
pertinenti del Codice di Diritto Canonico. Il Chirografo Durante l’Ultima Cena, nel
riconoscere lo speciale legame di Caritas Internationalis con la Sede Apostolica,
ha stabilito implicitamente che il suo governo e il suo operare facciano riferimento
alla Prima Sezione della Segreteria di Stato (cfr Giovanni Paolo II, Cost. ap. Pastor
Bonus, art. 41). Allo stesso tempo, il Chirografo ha affidato al Pontificio Consiglio
Cor Unum il compito di seguire ed accompagnare l’attività di Caritas Internationalis.
Anche se non sono state menzionate esplicitamente dal Chirografo, sono rimaste ovviamente
vigenti rispetto ad essa le competenze generali di tutela dottrinale della Congregazione
per la Dottrina della Fede, (cfr ibid., art. 48), nonché quelle della Prefettura per
gli Affari Economici di vigilanza e di controllo dell’amministrazione dei beni temporali
affidati, o in qualsiasi modo collegati alla Santa Sede (cfr ibid., art. 176). Più
in generale, attesa la portata tendenzialmente universale dell’azione di Caritas Internationalis,
sono state fatte salve le competenze della Santa Sede sui beni ecclesiastici (cfr
ibid., art. 98). Inoltre, l’attività di Caritas Internationalis presso Governi e Organismi
internazionali, atteso che si svolge a nome della Chiesa e coinvolge il munus pastorale
del Santo Padre, ha chiamato in causa la Seconda Sezione della Segreteria di Stato.
Il processo di aggiornamento del quadro giuridico di Caritas Internationalis
L’esperienza maturata nei quasi otto anni di applicazione del Chirografo Durante
l’Ultima Cena ha permesso di comprendere con maggiore precisione come promuovere un
aggiornamento giuridico che non solo rispetti, ma esprima ancora meglio la natura
dell’organizzazione e chiarisca la distribuzione delle competenze dei Dicasteri e
degli organismi interessati ad essa.
Inoltre, in questi anni ed in particolare
negli ultimi mesi, numerosi Pastori e fedeli hanno voluto condividere con la Santa
Sede le loro considerazioni e hanno offerto preziosi suggerimenti, manifestando sincero
interesse per Caritas Internationalis.
Lo stesso Santo Padre, rivolgendosi
ai partecipanti alla predetta Assemblea Generale dell’organismo in parola, nel maggio
2011, ha offerto i principi fondamentali da sviluppare nella nuova normativa.
Intanto,
tra il gennaio e il maggio dell’anno scorso, un gruppo di lavoro di rappresentanti
di Caritas Internationalis e della Santa Sede aveva studiato una nuova versione degli
Statuti di Caritas Internationalis, cercando di mettere a fuoco le connesse problematiche
dottrinali, giuridiche ed economiche. Il progetto degli Statuti è stato poi approvato
dall’Assemblea Generale e consegnato alla Santa Sede nell’autunno 2011.
Nei
menzionati incontri del gruppo di lavoro è poi emersa la necessità di una legislazione
complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena, come riferimento normativo per
l’applicazione dei nuovi Statuti. Ricevuto il progetto di questi ultimi, il Santo
Padre ha dato precise istruzioni al Cardinale Segretario di Stato sui contenuti del
summenzionato testo complementare del Chirografo. In ottemperanza a tali indicazioni
è stato quindi preparato il Decreto Generale e sono stati rivisti e adeguati i nuovi
Statuti e il Regolamento Interno.
Alcune caratteristiche del nuovo Decreto
Generale
In ossequio alle indicazioni del Santo Padre, gli articoli 1, 2 e
3 del Decreto Generale del 2 maggio 2012 chiariscono le competenze dei principali
Dicasteri di riferimento. Al riguardo, si rafforza anzitutto il ruolo del Pontifico
Consiglio Cor Unum (art. 1), che segue l’attività istituzionale di Caritas Internationalis
ed è responsabile dell’approvazione dei suoi testi di contenuto dottrinale o morale.
La natura pubblica di Caritas Internationalis e la sua partecipazione al munus pastorale
del Santo Padre postulano infatti che essa esprima sempre in modo trasparente, anche
nei suoi documenti, la carità e la sollecitudine della Chiesa.
L’art 2 riguarda
la Prima Sezione e l’art. 3 la Seconda Sezione della Segreteria di Stato. Gli articoli
4 e 5 stabiliscono le linee guide per la futura redazione di una normativa di lavoro
specifica per il personale e per la preparazione di un apposito regime previdenziale.
Infatti, i dipendenti di Caritas Internationalis, pur non essendo dipendenti vaticani,
sono parte della comunità di lavoro della Sede Apostolica (cfr Cost. ap. Pastor Bonus,
Adnexum II) e hanno bisogno di una normativa lavorativa specifica. Gli articoli 4
e 5 attribuiscono poi all’ULSA competenza nelle vertenze lavorative e previdenziali
e chiariscono il ruolo del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano e della
Rota Romana in relazione a Caritas Internationalis.
L’articolo 6, per sottolineare
lo stretto vincolo che unisce Caritas Internationalis con il Successore di Pietro
e la particolare attenzione del Papa verso questa istituzione, stabilisce la nomina
pontificia di tre membri nel Consiglio Esecutivo. Ciò consente al Sommo Pontefice
di designare persone di provata competenza specifica, provenienti da Regioni povere
o meritevoli di un’attenzione privilegiata. Fino alla prossima Assemblea Generale
esse saranno: S.E. Mons. Paul Yembuado Ouédraogo, Arcivescovo di Bobo-Dioulasso in
Burkina Faso; S.E. Mons Youssef Antoine Soueif, Arcivescovo di Cipro dei Maroniti;
S.E. Mons. Bernard Hebda, Vescovo di Gaylord negli Stati Uniti. Resta però fermo che
la maggioranza dei membri sarà indicata dalle Caritas nazionali, alle quali resta
pertanto la responsabilità per il governo di tale importante organismo della Confederazione.
E’ inoltre prevista la presenza di un Assistente Ecclesiastico e di una Commissione
di Assistenza. La figura dell’Assistente Ecclesiastico era accennata dal Chirografo
Durante l’Ultima Cena, ma non ne erano stati precisati i compiti e la collocazione
all’interno delle strutture di Caritas Internationalis. La Commissione di Assistenza,
invece, è nuova. Essa sarà composta da tre esperti aventi un mero compito consultivo
per quanto concerne il funzionamento di Caritas Internationalis, ossia di aiuto affinché
esso sia in linea con la nuova normativa e con gli obblighi davanti alla comunità
internazionale, specie in ambito previdenziale, lavorativo e finanziario.
Oltre
al nulla osta della Santa Sede per le candidature a Presidente e Segretario Generale,
già previsto nel Chirografo Durante l'Ultima Cena e negli Statuti precedenti, il Decreto
Generale e i nuovi Statuti prevedono il nulla osta per la candidatura del Tesoriere,
giacché tale carica ha un ruolo fondamentale nella preservazione dei diritti della
Santa Sede e delle Organizzazioni membro.
L’Art. 7 riafferma il principio
generale di obbligatorietà della normativa canonica e vaticana di rilievo, nei confronti
di quanti sono impegnati in enti situati nella Città del Vaticano e connessi istituzionalmente
con la Santa Sede.
Conclusione
Nel dialogo permanente tra il Pontificio
Consiglio Cor Unum, la Segreteria di Stato e i Responsabili di Caritas Internationalis,
è stata affrontata e discussa, di fatto, la maggior parte del contenuto del Decreto
Generale e, specialmente, ciò che attiene agli aspetti amministrativi e di disciplina
del lavoro, oltre che ai profili finanziari. La Santa Sede pensa che la nuova
normativa complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena costituisca un rilevante
aiuto per l’istituzione, all'altezza della qualità umana dei suoi dirigenti e della
loro professionalità. Soprattutto, la normativa odierna mette in piena luce l’identità
distintiva di Caritas Internationalis, che è nel contempo la sua forza e ciò che può
rendere la sua opera particolarmente efficace.