2012-05-02 12:00:23

Nuovi Statuti e Regolamento interno per la Caritas Internationalis: intervista con il cardinale Sarah


Sono stati pubblicati oggi i nuovi Statuti e il Regolamento interno della Caritas Internationalis nonché il relativo Decreto generale a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Sui cambiamenti adottati, ecco la spiegazione del cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum:

R. - La revisione degli Statuti e del Regolamento Interno si è resa necessaria per meglio aderire al Chirografo “Durante l’Ultima Cena” firmato da Papa Giovanni Paolo II il 16 settembre 2004, conferendo in tal modo una personalità pubblica, giuridica e canonica a Caritas Internationalis. Questo nuovo status giuridico doveva essere incorporato – in tutti i suoi aspetti – negli Statuti della Confederazione. Inoltre, alcuni nodi di carattere dottrinale ed amministrativo – oltre alla comunicazione con la Santa Sede - hanno evidenziato la necessità di una maggiore chiarezza riguardo al ruolo e alle competenze della Santa Sede stessa, che costituisce il punto di riferimento per la struttura e le attività di CI, in tal modo le relazioni reciproche potranno essere migliorate, e affinché vi sia una collaborazione effettiva ed efficace.

I nuovi Statuti e Regolamento Interno sono accompagnati da un Decreto Generale firmato dal Cardinale Segretario di Stato. E’ un documento che ha lo scopo di integrare ed interpretare il Chirografo del 2004, e costituisce così un riferimento per i nuovi Statuti. In particolare, il Decreto Generale pone l’accento sulle competenze dei Dicasteri e degli Uffici della Santa Sede che hanno il compito di accompagnare e guidare CI nello svolgimento delle sue attività. Per espresso desiderio del Santo Padre, il Decreto include anche altri elementi utili ad affrontare le sfide, e ad assicurare che CI possa operare in legittima autonomia e possa continuare ad essere un grande strumento e l’espressione della carità e della compassione delle Conferenze Episcopali e della Santa Sede.

D. - Quali sono i cambiamenti importanti rispetto agli Statuti precedenti?

R. - I nuovi Statuti e Regolamento Interno hanno cercato di preservare per quanto possibile il testo precedentemente adottato. Nello specifico, i nuovi Statuti vogliono precisare il Chirografo del 2004 non solo per quanto concerne il ruolo del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, esplicitandone maggiormente le competenze sia circa gli aspetti interni delle attività istituzionali di CI, che sull’approvazione di testi a contenuto dottrinale o morale; al contempo, questi nuovi Statuti aiuteranno ad esplicare in modo efficace la missione ecclesiale di Caritas Internationalis e la comunione di fede e carità negli interventi umanitari. Poiché CI ha personalità giuridica pubblica e partecipa al munus pastorale del Santo Padre, la Santa Sede desiderava esprimere in tal modo il suo apprezzamento per le attività svolte da Caritas, affinché Caritas possa continuare ad essere uno strumento della Chiesa a servizio della Pastorale della Carità. Tutto ciò è importante, in quanto Caritas è un’organizzazione largamente riconosciuta e apprezzata a livello internazionale.

D. – Ci può dire cosa è la Caritas Internationalis (CI) e come è nata?

R. - Caritas Internationalis (CI) è una Confederazione formata dalle Caritas nazionali, con lo scopo di coordinarne le attività a livello internazionale. I Pontefici hanno promosso e appoggiato Caritas Internationalis, come espressione della grande attività caritativa della Chiesa, che si estende in tutto il mondo e interviene in ogni forma di povertà. Una tale stima manifestata da parte dei Pontefici dimostra quanto CI sia una istituzione ecclesiale preziosa all’interno della Chiesa stessa. Caritas Internationalis è una organizzazione che opera soprattutto nel campo delle emergenze umanitarie; è inoltre grandemente apprezzata per il lavoro svolto in ambito pubblico.

Per il Giubileo del 1950, Papa Pio XII stabilì a Roma un organismo che potesse operare a livello di Chiesa universale, riunendo le agenzie caritative nazionali riconosciute dai rispettivi Vescovi, al fine di promuovere la conoscenza reciproca, e rendere più efficace il coordinamento e la collaborazione, nello svolgere le attività caritative in ogni parte del mondo. Per sua origine e natura, quest’organismo è profondamente legato ai Pastori della Chiesa e, in special modo, al Successore di Pietro, che presiede sulla carità universale; inoltre, le azioni di questo organismo si ispirano al Vangelo e alla tradizione della Chiesa.


D. - Qual’è il rapporto tra Caritas Internationalis e Cor Unum?

Nel 2004, Papa Giovanni Paolo II ha conferito a Caritas Internationalis la personalità giuridica canonica pubblica, e pertanto, al Pontificio Consiglio Cor Unum (fondato dal Papa Paolo VI nel 1971), è stato assegnato il compito di seguirne e accompagnarne le attività, sia a livello internazionale che regionale. Il Pontificio Consiglio deve promuovere l’identità e lo spirito ecclesiale all’interno della Confederazione, e, in particolare, deve vegliare affinché le attività dei suoi membri, coordinate a livello internazionale, vengano realizzate in collaborazione con le Chiese particolari coinvolte ed in comunione con i rispettivi Pastori.

Sul rinnovato quadro giuridico della Caritas Internationalis pubblichiamo l’intervento di mons. Osvaldo Neves de Almeida, officiale della Segreteria di Stato:


Nei suoi 61 anni di vita, Caritas Internationalis è sempre stata uno strumento privilegiato della carità della Chiesa. La Santa Sede, raccogliendo la lunga esperienza di questa benemerita istituzione, e in modo speciale gli sviluppi degli ultimi anni, ha voluto aggiornare lo status giuridico di Caritas Internationalis per sostenerne meglio l’attività nel contesto odierno.

Storia e caratteristiche di Caritas Internationalis

Ricevendo in Udienza i partecipanti alla 19.ma Assemblea Generale di Caritas Internationalis, il 27 maggio 2011, Papa Benedetto XVI ha tracciato il profilo storico e la natura ecclesiale di questa istituzione, che costituisce un ambito privilegiato per la partecipazione dei fedeli nell’apostolato della Gerarchia (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Costituzione dogmatica Lumen Gentium, 27).

In quella circostanza, il Santo Padre ha ricordato come Caritas Internationalis non sia assimilabile alle grandi Organizzazioni non governative, pur svolgendo con esemplare professionalità e competenza dei ruoli assolti anche da esse; in particolare, la lotta contro la povertà, il coordinamento degli aiuti umanitari e l’azione politica presso le istanze internazionali (advocacy).

Caritas Internationalis fu ideata da Pio XII dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, per manifestare la solidarietà della Chiesa intera di fronte alle tante situazioni di conflitto e di emergenza nel mondo. Nel 2004, il Beato Giovanni Paolo II le conferì personalità giuridica canonica pubblica con il Chirografo Durante l'ultima Cena.

Caritas Internationalis possiede un profilo universale e ha come Ordinario proprio il Santo Padre (cfr CIC, cann. 116-122) e esercita il suo compito specifico a nome della Chiesa; è chiamata a favorire la comunione tra la Chiesa universale e le Chiese particolari, come pure la comunione tra tutti i fedeli, e deve portare il messaggio della Chiesa anche nella vita politica e sociale sul piano internazionale. (cfr. Udienza ai partecipanti all’Assemblea generale di Caritas Internationalis, 27 maggio 2011). La Santa Sede, da parte sua, ha il compito di seguirne l’attività e di vigilare affinché, tanto la sua azione umanitaria e di carità, come il contenuto dei documenti che essa diffonde, siano in sintonia con la Sede Apostolica e con il Magistero della Chiesa, e affinché essa sia amministrata con competenza ed in modo trasparente.

Questa persona giuridica pubblica è retta anzitutto, anche se non esclusivamente, dalla normativa propria e dalle disposizioni pertinenti del Codice di Diritto Canonico. Il Chirografo Durante l’Ultima Cena, nel riconoscere lo speciale legame di Caritas Internationalis con la Sede Apostolica, ha stabilito implicitamente che il suo governo e il suo operare facciano riferimento alla Prima Sezione della Segreteria di Stato (cfr Giovanni Paolo II, Cost. ap. Pastor Bonus, art. 41). Allo stesso tempo, il Chirografo ha affidato al Pontificio Consiglio Cor Unum il compito di seguire ed accompagnare l’attività di Caritas Internationalis. Anche se non sono state menzionate esplicitamente dal Chirografo, sono rimaste ovviamente vigenti rispetto ad essa le competenze generali di tutela dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede, (cfr ibid., art. 48), nonché quelle della Prefettura per gli Affari Economici di vigilanza e di controllo dell’amministrazione dei beni temporali affidati, o in qualsiasi modo collegati alla Santa Sede (cfr ibid., art. 176). Più in generale, attesa la portata tendenzialmente universale dell’azione di Caritas Internationalis, sono state fatte salve le competenze della Santa Sede sui beni ecclesiastici (cfr ibid., art. 98). Inoltre, l’attività di Caritas Internationalis presso Governi e Organismi internazionali, atteso che si svolge a nome della Chiesa e coinvolge il munus pastorale del Santo Padre, ha chiamato in causa la Seconda Sezione della Segreteria di Stato.

Il processo di aggiornamento del quadro giuridico di Caritas Internationalis

L’esperienza maturata nei quasi otto anni di applicazione del Chirografo Durante l’Ultima Cena ha permesso di comprendere con maggiore precisione come promuovere un aggiornamento giuridico che non solo rispetti, ma esprima ancora meglio la natura dell’organizzazione e chiarisca la distribuzione delle competenze dei Dicasteri e degli organismi interessati ad essa.

Inoltre, in questi anni ed in particolare negli ultimi mesi, numerosi Pastori e fedeli hanno voluto condividere con la Santa Sede le loro considerazioni e hanno offerto preziosi suggerimenti, manifestando sincero interesse per Caritas Internationalis.

Lo stesso Santo Padre, rivolgendosi ai partecipanti alla predetta Assemblea Generale dell’organismo in parola, nel maggio 2011, ha offerto i principi fondamentali da sviluppare nella nuova normativa.

Intanto, tra il gennaio e il maggio dell’anno scorso, un gruppo di lavoro di rappresentanti di Caritas Internationalis e della Santa Sede aveva studiato una nuova versione degli Statuti di Caritas Internationalis, cercando di mettere a fuoco le connesse problematiche dottrinali, giuridiche ed economiche. Il progetto degli Statuti è stato poi approvato dall’Assemblea Generale e consegnato alla Santa Sede nell’autunno 2011.

Nei menzionati incontri del gruppo di lavoro è poi emersa la necessità di una legislazione complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena, come riferimento normativo per l’applicazione dei nuovi Statuti. Ricevuto il progetto di questi ultimi, il Santo Padre ha dato precise istruzioni al Cardinale Segretario di Stato sui contenuti del summenzionato testo complementare del Chirografo. In ottemperanza a tali indicazioni è stato quindi preparato il Decreto Generale e sono stati rivisti e adeguati i nuovi Statuti e il Regolamento Interno.


Alcune caratteristiche del nuovo Decreto Generale

In ossequio alle indicazioni del Santo Padre, gli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Generale del 2 maggio 2012 chiariscono le competenze dei principali Dicasteri di riferimento. Al riguardo, si rafforza anzitutto il ruolo del Pontifico Consiglio Cor Unum (art. 1), che segue l’attività istituzionale di Caritas Internationalis ed è responsabile dell’approvazione dei suoi testi di contenuto dottrinale o morale. La natura pubblica di Caritas Internationalis e la sua partecipazione al munus pastorale del Santo Padre postulano infatti che essa esprima sempre in modo trasparente, anche nei suoi documenti, la carità e la sollecitudine della Chiesa.

L’art 2 riguarda la Prima Sezione e l’art. 3 la Seconda Sezione della Segreteria di Stato. Gli articoli 4 e 5 stabiliscono le linee guide per la futura redazione di una normativa di lavoro specifica per il personale e per la preparazione di un apposito regime previdenziale. Infatti, i dipendenti di Caritas Internationalis, pur non essendo dipendenti vaticani, sono parte della comunità di lavoro della Sede Apostolica (cfr Cost. ap. Pastor Bonus, Adnexum II) e hanno bisogno di una normativa lavorativa specifica. Gli articoli 4 e 5 attribuiscono poi all’ULSA competenza nelle vertenze lavorative e previdenziali e chiariscono il ruolo del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano e della Rota Romana in relazione a Caritas Internationalis.

L’articolo 6, per sottolineare lo stretto vincolo che unisce Caritas Internationalis con il Successore di Pietro e la particolare attenzione del Papa verso questa istituzione, stabilisce la nomina pontificia di tre membri nel Consiglio Esecutivo. Ciò consente al Sommo Pontefice di designare persone di provata competenza specifica, provenienti da Regioni povere o meritevoli di un’attenzione privilegiata. Fino alla prossima Assemblea Generale esse saranno: S.E. Mons. Paul Yembuado Ouédraogo, Arcivescovo di Bobo-Dioulasso in Burkina Faso; S.E. Mons Youssef Antoine Soueif, Arcivescovo di Cipro dei Maroniti; S.E. Mons. Bernard Hebda, Vescovo di Gaylord negli Stati Uniti. Resta però fermo che la maggioranza dei membri sarà indicata dalle Caritas nazionali, alle quali resta pertanto la responsabilità per il governo di tale importante organismo della Confederazione.

E’ inoltre prevista la presenza di un Assistente Ecclesiastico e di una Commissione di Assistenza. La figura dell’Assistente Ecclesiastico era accennata dal Chirografo Durante l’Ultima Cena, ma non ne erano stati precisati i compiti e la collocazione all’interno delle strutture di Caritas Internationalis. La Commissione di Assistenza, invece, è nuova. Essa sarà composta da tre esperti aventi un mero compito consultivo per quanto concerne il funzionamento di Caritas Internationalis, ossia di aiuto affinché esso sia in linea con la nuova normativa e con gli obblighi davanti alla comunità internazionale, specie in ambito previdenziale, lavorativo e finanziario.

Oltre al nulla osta della Santa Sede per le candidature a Presidente e Segretario Generale, già previsto nel Chirografo Durante l'Ultima Cena e negli Statuti precedenti, il Decreto Generale e i nuovi Statuti prevedono il nulla osta per la candidatura del Tesoriere, giacché tale carica ha un ruolo fondamentale nella preservazione dei diritti della Santa Sede e delle Organizzazioni membro.

L’Art. 7 riafferma il principio generale di obbligatorietà della normativa canonica e vaticana di rilievo, nei confronti di quanti sono impegnati in enti situati nella Città del Vaticano e connessi istituzionalmente con la Santa Sede.

Conclusione

Nel dialogo permanente tra il Pontificio Consiglio Cor Unum, la Segreteria di Stato e i Responsabili di Caritas Internationalis, è stata affrontata e discussa, di fatto, la maggior parte del contenuto del Decreto Generale e, specialmente, ciò che attiene agli aspetti amministrativi e di disciplina del lavoro, oltre che ai profili finanziari.
La Santa Sede pensa che la nuova normativa complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena costituisca un rilevante aiuto per l’istituzione, all'altezza della qualità umana dei suoi dirigenti e della loro professionalità. Soprattutto, la normativa odierna mette in piena luce l’identità distintiva di Caritas Internationalis, che è nel contempo la sua forza e ciò che può rendere la sua opera particolarmente efficace.








All the contents on this site are copyrighted ©.