Messico: violenze e sfruttamento minorile, all’interno e fuori dalle famiglie
L’80% dei bambini dello Stato di Jalisco subisce ogni tipo di violenza familiare,
dalle urla ai maltrattamenti verbali, agli insulti, a crudeli violenze fisiche, sproporzionate
per i piccoli. L’11% dei minori che lavorano per le strade vengono gravemente sfruttati.
Tutti questi abusi causano seri danni psicologici ed emotivi. Gli esperti hanno riscontrato
diversi casi di depressione e stress in piccoli di addirittura 6 mesi di età. I sintomi
più evidenti e costanti sono disturbi d’ansia, depressione, scarso rendimento scolastico,
isolamento, problemi di sonno. Molti inoltre pensano o addirittura tentano il suicidio,
ma la caratteristica più comune è che diventano a loro volta bambini assai violenti.
Questi minori costretti a lavorare per le strade non hanno sogni, non desiderano giocattoli,
devono solo lavorare per dare il denaro ai rispettivi genitori per poter avere da
mangiare. Il 59,4% dei bambini lavoratori sono sfruttati dalle loro stesse famiglie,
mentre circa il 20% è “assunto” alle dipendenze di estranei. Inoltre il 7% di queste
piccole vittime viene utilizzato per il mercato sessuale e la prostituzione, situazione
particolarmente grave nelle località turistiche. In occasione della Giornata del Bambino,
appena celebrata, gli esperti non hanno chiesto regali per i piccoli ma attenzione,
affetto e impegno reale, visto che si tratta della generazione futura di adulti. Occorre
creare spazi adeguati per i minori che lavorano per le strade e dare loro la possibilità
di poter continuare a studiare, servono scuole adatte ad accoglierli, con maestri
in grado di assistere questi “casi speciali”, unitamente a genitori amorevoli e rispettosi
della crescita dei loro piccoli.