2012-05-01 11:30:10

Matrimoni forzati: le suore di Matará accanto alle ragazze nella Papua Nuova Guinea


Ragazzine barattate in cambio di animali domestici. Vendute per essere date in matrimonio appena adolescenti. Dei matrimoni forzati e della sorte di molte giovani in Papua Nuova Guinea parla suor Maria del Sagrario, religiosa argentina appartenente alle Serve del Signore e della Vergine di Matará – Istituto della Famiglia del Verbo Incarnato. Suor Maria e 5 sue consorelle gestiscono l’ostello femminile “Lujan Home for Girls” di Vanimo, nel Nord del Paese, dove ospitano diciannove ragazze in difficoltà, tra i tredici e i diciannove anni. Le missionarie sono in Papua Nuova Guinea dal 2002 e nel 2009 hanno aperto la casa di accoglienza che, ora, necessita di una ristrutturazione per adeguare la struttura alle nuove esigenze di ospitalità. Per questo, le Serve del Signore e della Vergine di Matará hanno chiesto sostegno ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, che - in una nota - ha diramato il loro appello. Giada Aquilino ha intervistato suor Maria del Sagrario:RealAudioMP3

R. - En Vanimo, las Servidoras del Señor y de la Virgen de Matará…
A Vanimo, le Serve del Signore e della Vergine di Matará hanno due comunità. La prima si trova nel Centro pastorale della diocesi di Vanimo ed è quella per la quale il vescovo locale, mons. Cesare Bonivento, ci ha chiamato qui a lavorare: il nostro lavoro nel centro è dedicato in modo particolare alla formazione dei catechisti, che assicurano una parte del lavoro pastorale nei villaggi della giungla e in tutti quei luoghi in cui il sacerdote riesce ad andare soltanto una volta l’anno. I catechisti si fanno quindi carico di preparare la visita del sacerdote, di formare la gente, affinché sia ben predisposta a ricevere i Sacramenti. Della stessa comunità fa parte anche la parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù, nella quale siamo impegnate nella pastorale parrocchiale. L’altra comunità, la “Casa di Lujan”, è impegnata invece nell’aiutare le ragazze in difficoltà. Abbiamo lavorato per anni al Centro pastorale di Vanimo prima di riuscire ad aprire questa casa di accoglienza per le ragazze: abbiamo compreso quanto sia importante in Papua Nuova Guinea l’attenzione e la cura delle giovani, delle donne. Uno dei maggiori pericoli che vivono le bambine e le ragazze in Papua Nuova Guinea è di essere vendute anche in tenera età - 14-15 anni - per i cosiddetti “matrimoni forzati”. La nostra priorità è rispondere a questa necessità: cerchiamo di aiutare le ragazze a uscire da questa condizione, le facciamo studiare e cerchiamo di dar loro una formazione e un’educazione umana e cristiana, affinché ritornando nelle loro case siano in grado di affrontare un matrimonio e formare una famiglia.

D. - Questo dei matrimoni forzati è uno dei problemi gravi della Papua Nuova Guinea, riferisce Aiuto alla Chiesa che Soffre, a cui voi avete chiesto sostegno per le vostre strutture e i vostri progetti. Perché si ricorre a tale pratica?

R. - Es uno de los problemas que encuentran las jóvenes en Papua: es una costumbre…
E’ uno dei problemi che incontrano le ragazze in Papua. Questa è un’usanza, è una tradizione del popolo papuano, della cultura stessa del Paese: è il clan dell’uomo che deve comprare la sua futura moglie - colei che desidera sia la madre dei suoi figli - dal clan della famiglia di origine della giovane. Così facendo la donna passa ad appartenere al clan dell’uomo, che farà crescere attraverso i figli che gli darà. Però il problema è che generalmente nessuno consulta o interpella le giovani e questo è soltanto uno dei tanti problemi: perché non solo questa donna viene comprata, ma viene anche forzata a sposarsi. E’ molto difficile riuscire a rompere questa catena. Anche quelle famiglie, quei genitori che sono cristiani e che hanno accettato l’annuncio del Vangelo vivono comunque questa difficoltà, perché la bambina non appartiene soltanto al papà e alla mamma, ma appartiene a tutto il clan. Un’altra difficoltà, al di là della vendita e del matrimonio forzato, alle quali sono sottoposte le bambine è la grave situazione relativa agli abusi sessuali. Nella nostra Casa accogliamo alcuni di questi casi, accogliamo queste bambine che sono state già abusate sessualmente o che rischiano di esserlo. In questi casi lavoriamo congiuntamente con l’ospedale di Vanimo e collaboriamo con la Corte di giustizia della diocesi per cercare di aiutare queste giovani.

D. - Quindi quando queste giovani vengono nei vostri centri che tipo di assistenza fornite? Che tipo di formazione assicurate?

R. - Lo primero es la formación cristiana y también la formación humana: todas las jóvenes…
Anzitutto è una formazione cristiana e anche umana: tutte le giovani che ospitiamo nella nostra Casa di accoglienza frequentano la scuola elementare e superiore, la scuola pubblica, che esiste attualmente a Vanimo. Normalmente le ragazze che arrivano dai villaggi della giungla, nei quali non è prioritario dare una formazione alle donne, malgrado abbiano già 13 o 14 anni si trovano a dover frequentare la terza o la quarta classe delle scuole primarie. Il nostro primo impegno ed aiuto è quello di riuscire ad inserirle a scuola, affinché possano ricevere una adeguata formazione umana, unita ad una formazione cristiana parallela, che viene data loro direttamente dalle religiose del centro.

D. - Suor Maria, lei ha detto che questo dei matrimoni forzati è soltanto uno dei problemi: ma che Paese è oggi la Papua Nuova Guinea?

R. - Toda Papua es muy pobre, especialmente la zona de Vanimo porque Vanimo pertenece…
Tutta Papua è estremamente povera, ma ancora di più la zona di Vanimo, che si trova nel Nord della Papua Nuova Guinea, al confine con l’Indonesia: questa zona è molto, molto povera e la gente vive generalmente di caccia, di pesca e di quanto riesce a coltivare. In quest’area, uno dei grandi problemi è la mancanza di mezzi economici, la mancanza di lavoro e questo fa sì che i giovani, non avendo nulla di cui occuparsi, impegnino il loro tempo bevendo e facendo uso di droghe.

D. - Quale ricchezza può venire allora da queste ragazze di cui vi prendete cura?

R. - Es muy importante porque aquella que …
E’ molto importante perché è la donna che regge la famiglia. La mantiene. E, impegnandoci nella formazione delle donne papuane, potremo riuscire ad avere - per così dire - una nuova generazione di cristiani: formando le ragazze, che sono ospiti nel centro, noi speriamo che possa cominciare a cambiare anche la mentalità in Papua Nuova Guinea, in particolar modo riguardo proprio al riconoscimento della dignità delle donne. Così facendo riusciremmo ad aiutare contemporaneamente non solo le donne, che sono chiamate alla responsabilità della casa, all’educazione e al mantenimento dei figli - come attualmente succede - ma anche i loro figli, perché educandoli potrebbero riuscire a far crescere nell’uomo la responsabilità di accompagnare la donna nella realizzazione della famiglia. La nostra speranza è questa: che possa incrementarsi l’annuncio del Vangelo, che rappresenta una soluzione a questo tipo di povertà, perché un’educazione all’amore e alla verità può far sì che l’uomo incontri Gesù Cristo, restituendo quella dignità che nonostante tutto ancora manca in Papua Nuova Guinea.







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