2012-05-01 09:01:46

Il Meeting dei giovani a Loppiano apre l'anno del Genfest


42.esimo Meeting dei giovani oggi a Loppiano, in provincia di Firenze, con cui si apre ufficialmente l’anno del Genfest , la manifestazione mondiale di testimonianze, musica e altre espressioni artistiche che, alla sua decima edizione, richiamerà nell’agosto prossimo, a Budapest, migliaia di giovani mossi tutti dalla stessa idea: la fraternità universale. “Let’s bridge”, costruiamo ponti, il titolo. Per saperne di più è attivo il sito www.genfest.org. Il servizio di Adriana Masotti:RealAudioMP3

In un tempo, attraversato da crisi, che mettono in discussione, a livello globale, economia e stili di vita, certezze acquisite riguardo al presente e al futuro, i “Giovani per un mondo unito” del Movimento dei Focolari, chiamano a raccolta quanti desiderano lavorare per un cambiamento che punti ad un orizzonte di fraternità a tutto campo. Prima occasione il Meeting di oggi. Rafael, giovane brasiliano, tra gli organizzatori dell’evento:

“Il primo maggio c’è sempre questo appuntamento, che facciamo a Loppiano, la cittadella del Movimento dei Focolari, che è già un’espressione del mondo unito. Nel Genfest metteremo in rilievo tutte le cose che facciamo per arrivare al mondo unito. ‘Let’s bridge: costruire ponti’: vogliamo costruire attraverso il dialogo tra religioni, tra culture, tra ricchi e poveri, un dialogo aperto a tutti. E noi non possiamo tirarci indietro: ogni giorno siamo chiamati a voler bene, un voler bene per dare la vita all'altro. Questo - mi pare - è il grande esempio che come cristiano posso dare al mondo, perché Cristo ha dato la vita per me e mi sento proprio di testimoniare con coraggio e con gioia Gesù risorto. Questo mi sembra di poter testimoniare agli altri come giovane, con la mia vita, senza molte parole”.

Durante il Meeting di Loppiano verranno presentate esperienze già avviate. Quali? Risponde Letizia, studentessa di Macerata:

“Una riguarda l’importanza delle scelte e della scelta di ricominciare, dopo i propri errori. Un’altra, riguarda la famiglia: l’esperienza di una famiglia che parla della scelta di sposarsi e delle difficoltà che hanno vissuto nei primi tempi del matrimonio, di come le hanno affrontate e, quindi, anche dell’arrivo dei figli. Ancora, le esperienze che viviamo nelle città, anche a livello politico. Si porta l’esempio di un piccolo gruppo di persone, dunque, che può incidere e cambiare le cose anche a livello politico, per dimostrare che esiste una realtà diversa, rispetto a quella che noi ci ritroviamo a vivere in questo momento di crisi”.

E’ in programma anche il lancio di un progetto concreto, che servirà a raccogliere quanto si sta facendo e si farà in merito alle pratiche di fraternità. Di che cosa si tratta?
Ancora Letizia:

“Questo progetto si chiama ‘United World Project’. Vorremmo puntare a creare un osservatorio permanente, che misuri appunto a 360 gradi lo sviluppo delle pratiche di fraternità e quindi fare un patto e creare una rete tra tutti questi giovani, perché si impegnino a vivere la fraternità universale nel mondo in cui vivono”.

Ma qual è oggi la realtà dei “Giovani per un mondo unito”? Quanti sono, dove sono presenti, qual è la loro attività? Rafael:

“La nostra caratteristica fondamentale è l’universalità: siamo giovani di diversi Paesi del mondo, in cinque continenti, e apparteniamo a diverse etnie, nazionalità, culture, a diverse Chiese, a diverse religioni e alcuni che sono con noi non sono credenti. La maggior parte sono giovani dai 17 ai 30 anni. Noi, attraverso campagne internazionali, manifestazioni pubbliche e tante azioni di solidarietà a livello locale, ma anche a livello mondiale, proviamo a mettere in rilievo questo ideale del mondo unito. Io direi che è proprio un movimento molto largo, in cui portiamo questo spirito che Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, ci ha insegnato. E’ uno spirito, quindi, che coinvolge tante associazioni e tanti altri progetti, che già esistono nel mondo, e mette in rilievo la fraternità universale. Io ad esempio anche a Porto Alegre, la mia città, aiutavo alcune Ong e portavo questo spirito dei ‘Giovani per un mondo unito’, sottolineando questi valori della solidarietà e dell’amore reciproco”.

Ma in che modo i “Giovani per un mondo unito” si rapportano con i loro coetanei, confusi da tanti messaggi e spesso in difficoltà a pensare al loro stesso futuro? Sentiamo Letizia e poi Rafael:

“Credo che l’unico linguaggio universale sia quello dell’amore e comunque quello di condividere degli ideali comuni, volendo il bene dell’altro”.

“Io sento che nel mondo ci sia bisogno di una testimonianza di pace, di unità, di fraternità universale e mi sembra che io posso dare questo agli altri come giovane, con la mia vita, senza tante parole, perché è la vita che convince le persone”.







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