Rapporto Ilo 2012: oltre 200 milioni di disoccupati nel mondo
La ''trappola dell'austerità" non ha creato né crescita, né posti di lavoro: è l’allarme
lanciato dall'Organizzazione internazionale del lavoro, Ilo, in un rapporto pubblicato
a Ginevra. Cupe le previsioni a livello mondiale: nel 2012 il numero dei disoccupati
nel mondo salirà a circa 202 milioni; in Italia la disoccupazione è al 9,7%, ma il
tasso reale potrebbe risultare superiore. Il servizio di Debora Donnini:
E’ un quadro
a tinte fosche quello dipinto dall’Ilo nel Rapporto sul mondo del lavoro 2012. Nel
mirino l’austerità che “si e' tradotta in una debole crescita economica, un'accresciuta
volatilità ed un deterioramento dei bilanci delle banche'' a loro volta ''all'origine
di una contrazione supplementare del credito, un calo degli investimenti e quindi
nuove perdite di lavoro''. Non solo secondo l’Ilo ''nei Paesi che hanno spinto più
avanti l'approccio "austerità-più-deregulation", principalmente i Paesi d'Europa del
Sud, la crescita dell'economia e dell'impiego ha continuato a degradarsi''. Sentiamo
Tommaso Cozzi, professore di economia aziendale all’Università di Bari e consulente
dell’Ilo:
“La trappola dell’austerità incide essenzialmente sul prelievo
di denaro posseduto dalle imprese e dai cittadini: prosciugare gli stipendi - ormai
siamo anche al prosciugamento dei risparmi - comporta sicuramente una rimessa in sesto
dei conti ma nel momento in cui bisogna rilanciare l’economia non si può assolutamente
stringere in questa maniera il ciclo finanziario. Ragione per cui condivido l’analisi
dell’Ilo: bisognerebbe iniziare seriamente a sviluppare delle politiche di crescita
che intervengano sulle possibilità delle imprese e delle persone di riniziare a spendere
quello che oggi non possono spendere, perché non hanno più liquidità”.
A
preoccupare sono i dati sulla disoccupazione che è iniziata a risalire dalla fine
del 2011 invertendo la tendenza degli anni precedenti: nel 2012 si dovrebbe arrivare
a 202 milioni di disoccupati, con un tasso di disoccupazione del 6,1%; nel 2013 del
6,2%. In Italia la disoccupazione ha raggiunto quota 9,7%, il tasso più alto dal 2001
ma quello reale potrebbe risultare peggiore calcolando che ai quasi 2,1 milioni di
disoccupati si aggiungono 250mila lavoratori in cassa integrazione, Cig. Ancora Tommaso
Cozzi:
“La situazione di incremento di disoccupazione nella nostra nazione
è dovuta ad una visione di tipo strettamente monetaristica dell’economia e, ancora
una volta, non di tipo produttivistico. Questo cosa significa? Significa che mettiamo
in sicurezza i conti ma non mettiamo in sicurezza le persone. In questo scenario se
non si incide su nessuna delle leve che possono diminuire il tasso di disoccupazione,
esattamente quello che purtroppo sta accadendo – anche se mi rendo conto che non è
semplicissimo – noi non diamo nessuna speranza”.
Non solo, nella sua scheda
sull’Italia l’Ilo definisce “allarmante” il livello dei "Neet", chi non studia né
lavora né è in formazione, che è di 1,5 milioni.