2012-04-29 14:57:01

Incontro a Roma degli universitari europei nel primo anniversario della beatificazione di Giovanni Paolo II


E come ha ricordato il Papa nel Regina Coeli, ieri a Roma si è aperto il secondo Incontro europeo degli universitari, sul tema “Il contributo degli universitari per la costruzione del nuovo umanesimo”. Il meeting, che si concluderà martedì prossimo, è stato promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Universitaria e dalla Sezione Università del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, e vede la partecipazione di oltre 500 giovani provenienti da tutto il Vecchio Continente. Ascoltiamo mons. Marek Jedraszewski, vice presidente della Sezione Università del Ccee, al microfono di Marina Tomarro:RealAudioMP3

R. – Il tema è ovvio, perché il Sinodo di ottobre è consacrato al problema del nuovo umanesimo e quindi davanti all’ambiente universitario europeo si trova una grande sfida: cosa dobbiamo fare per operare una nuova evangelizzazione dell’ambiente che ha bisogno di una Buona Novella, del Cristo che è veramente un archetipo dell’umanesimo. Bisogna cercare sempre più i mezzi per far vedere a tutto il mondo che Cristo è la vera risposta ai veri problemi dell’uomo.

D. – Ma in che modo si può aiutare i giovani a sentirsi coinvolti in questa nuova evangelizzazione?

R. – Io penso che prima di tutto i giovani debbano avere una esperienza viva, una testimonianza molto chiara della fede da parte dei loro genitori, dai parenti e anche dai pastori, dai preti che si occupano della pastorale universitaria; un’esperienza che ci dà la gioia, una visione della vita che non è facile, ma felice.

D. - Tanti sono gli universitari arrivati da tutta Europa, per partecipare all’Incontro. Ascoltiamo alcune testimonianze:

R. – Vengo dalla Spagna. Per me è un incontro molto importante perché è un’occasione meravigliosa per incontrarci tutti e pensare come fare per portare la verità al mondo.

R. – Vengo dalla Germania e sono qui perché voglio incontrare altri studenti dell’Europa. Penso che sia molto importante portare la cristianità nel mondo, vivere da cristiana vera.

R. – Io sono della Croazia. La città di Split è molto bella: ci sono tanti giovani, con una bellissima unione … Ci vediamo!

Ieri, in concomitanza con l’incontro degli universitari, si è concluso anche il meeting europeo dei delegati nazionali di pastorale universitaria promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Ascoltiamo don Ferenk Janka, segretario della Sezione Universitaria del Consiglio.

R. – Ci sono tante sfide, ma anche tante opportunità per gli studenti di oggi. Penso che si potrebbe riassumere con una frase di François Varillon. Lui diceva che la fede approfondisce tutto quello che ha anche umanamente senso, come l’amicizia e l’amore; però, la fede da anche senso a cose che umanamente non comprendiamo, come la sofferenza e la morte. Penso che un compito importantissimo della pastorale universitaria sia quello di far comprendere ai giovani di oggi questo approccio.

D. – In che modo l’università può contribuire ad educare i giovani verso una nuova evangelizzazione?

R. – Penso che questo sia un compito importantissimo dei docenti cristiani che veramente riescono a porre delle domande nell’ambito delle loro discipline, che non escludano la fede. I giovani spesso non conoscono questo orizzonte della fede e dunque ogni tanto dobbiamo essere noi a porre le domande e poi a proporre risposte valide, cioè dobbiamo allargare gli orizzonti della razionalità, come dice Benedetto XVI. E se ci amiamo veramente gli uni gli altri, se amiamo la creazione, allora scopriamo orizzonti nuovi.







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