Sri Lanka: al via la campagna contro l’estremismo religioso
Una campagna di sensibilizzazione e una petizione popolare sul web contro l’estremismo
religioso in Sri Lanka: è l’iniziativa di un forum di cittadini e di associazioni
di tutte le religioni, missionari, giornalisti, attivisti per i diritti umani che,
come riferito all'agenzia Fides, hanno lanciato un blog e una raccolta di firme su
web (https://notinournamesl.wordpress.com). L’evento che ha generato tale mobilitazione
è l’aggressione alla moschea di Dambulla avvenuta una settimana fa, quando una violenta
una folla di circa 2.000 singalesi, tra cui un gruppo di monaci buddisti, ha preso
d'assalto e danneggiato una moschea, dichiarandola arbitrariamente “illegale”. Oltre
alla violenza fisica, si legge in una nota del Forum, “va segnalato il linguaggio
dispregiativo e razzista usato dal leder buddista Ven. Inamaluwe Sumangala Thero e
da altri monaci buddisti durante l'attacco”, documentato da diversi filmati. “Dopo
questa violenza, non vi è stata nessuna condanna da parte del Presidente, del governo
o dei mass media”, nota preoccupato il Forum di cittadini, denunciando “crescenti
rischi dell’esplosione di una conflitto interreligioso nella società srilankese. “C'è
un pericolo reale: se non indirizzato o se semplicemente tralasciato, questo estremismo
religioso militante può diventare molto rapidamente e molto seriamente una minaccia
per lo Sri Lanka”, si afferma. Definendo “comportamento vergognoso, ben lontano dagli
insegnamenti del Buddha”, quello assunto dai monaci, il Forum invita cittadini di
tutte le religioni a firmare per la campagna contro l’estremismo religioso “Non in
nostro nome”, sollecitando un intervento del governo secondo principi di giustizia,
legalità, rispetto e garanzie per le minoranze religiose. (R.P.)