II Sudan dice no al coinvolgimento dell'Onu per mettere fine agli scontri con il Sud
Sudan
Nuovi sviluppi negli scontri di frontiera tra i due Sudan. Khartoum respinge ogni
coinvolgimento del Consiglio di sicurezza Onu per mettere fine ai violenti combattimenti
ed enfatizza invece il ruolo dell’Unione Africana per una risoluzione della situazione.
Da parte sua il governo sud sudanese si è detto pronto a ritirare subito i suoi uomini
dalla zona contesa dell’Abyei a patto che Onu e Unione Africana garantiscano la sicurezza
dei propri connazionali nella regione. Giulio Albanese:
La diplomazia
internazionale è decisamente uscita allo scoperto sulla questione sudanese e il ruolo
dell’Unione Africana sembra consolidarsi in queste ore nella difficile trattativa.
Anche se poi i due contendenti cercano, per così dire, di portare ognuno l’acqua
al proprio mulino. Stamane, ad esempio, Khartoum ha respinto ogni coinvolgimento del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite negli sforzi per mettere fine ai violenti
combattimenti alla frontiera con il Sud Sudan, insistendo piuttosto sul ruolo dell’Unione
africana. Poco dopo, il governo di Juba si è dichiarato pronto a ritirare i suoi
uomini dalla contea di Abyei, zona di frontiera contesa dai due Sudan, conformemente
alle richieste dell’Unione africana. Lo ha dichiarato il portavoce del governo sud-sudanese,
a condizione però che le Nazioni unite e l’Unione africana assieme garantiscano la
sicurezza dei propri connazionali nella regione. Se così fosse per le autorità sud
sudanesi il ritiro sarebbe "immediato". Il contenzioso di Abyei - è bene ricordarlo
- rappresenta il nodo centrale nella difficile trattativa, non foss’altro perché già
da tempo gli abitanti della contea dovevano pronunciarsi attraverso un referendum
sulla annessione del territorio al Sud o al Nord, ma una controversia sulle liste
elettorali finora ha impedito lo svolgimento dello scrutinio. Se ciò avvenisse, probabilmente
il processo di riconciliazione potrebbe davvero sbloccarsi.