2012-04-27 07:58:35

Usa: appello dei leader religiosi per un'intesa sulla riforma dell'immigrazione


Alla vigilia della prima udienza della Corte Suprema degli Stati Uniti in merito al ricorso dell’Amministrazione Obama contro la discussa legge dello Stato dell’Arizona sull’immigrazione, 15 leader religiosi hanno rivolto un nuovo pressante appello al Presidente e al Congresso affinché le autorità federali “riaffermino la loro autorità” e trovino “al più presto” un’intesa intorno alla tanto attesa riforma nazionale dell’immigrazione. In una serie di lettere indirizzate martedì al Capo della Casa Bianca e ai membri del Congresso, i leader religiosi americani denunciano che questo annoso vuoto legislativo ha permesso un trasferimento de facto agli Stati e ai governi locali del potere di legiferare sull’immigrazione “ai danni della nazione e delle comunità locali”. “Invece di un unico sistema federale sull’immigrazione valido per tutti - si legge nelle missive firmate, tra gli altri, dal cardinale Timothy Dolan e da mons. José Gòmez a nome della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb), adesso abbiamo molti Stati e una moltitudine di autorità locali che stanno promuovendo ognuna una propria politica migratoria”. Il risultato sarà “un patchwork di leggi che causeranno la separazione di famiglie, danni al tessuto economico e la divisione delle comunità”. Di qui il rinnovato appello a varare al più presto una riforma che riaffermi l’autorità federale su questa materia e che preveda, tra l’altro, per gli immigrati senza documenti percorso semplificato per la regolarizzazione e l’ottenimento della cittadinanza. Firmata nel 2010 dalla Governatrice repubblicana Jan Brewer, la nuova legge sull’immigrazione in Arizona, conosciuta come S.B. 1070, prevede che la polizia possa fermare chiunque sia sospettato di essere un immigrato clandestino. In precedenza, la polizia locale poteva fare queste verifiche solo su persone sospettate di aver commesso un reato. Questa parte della legge, insieme ad altri tre punti, non è finora entrata in vigore a causa del ricorso dell’Amministrazione Obama che ne contesta la legittimità in quanto materia di competenza federale. Secondo le autorità dell'Arizona, invece, la legge non interferisce con la competenza federale, ma attribuisce semplicemente alla polizia locale maggiori poteri per farla rispettare. L’apertura mercoledì della prima udienza della Corte Suprema a Washington è stata accompagnata da una veglia di preghiera e da una marcia contro il provvedimento promossa da diverse organizzazioni religiose. Tra i presenti anche il cardinale Roger M. Mahony, arcivescovo emerito di Los Angeles. La sentenza della Corte Suprema è attesa per giugno. (A cura di Lisa Zengarini)







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