2012-04-27 14:22:26

Sri Lanka: comunità religiose e cittadini uniti per salvare la libertà di culto delle minoranze


Difendere la moschea di Dambulla, città al centro dello Sri Lanka, dagli attacchi di attivisti e monaci buddisti preservando tutti i credenti minacciati. L’appello, riferisce l’agenzia Fides, arriva da cittadini e comunità religiose che assieme hanno pubblicato una “Dichiarazione contro l’intolleranza religiosa”, in cui invitano il governo a garantire i diritti e la libertà di culto dei credenti, principalmente degli appartenenti alle minoranze. Dal Forum giunge la condanna di un episodio in particolare, ossia la richiesta di demolire la moschea, assieme a un altro tempio, perché “costruiti su terra sacra buddista”. Al termine di una pubblica discussione, il governo ha reso noto che la comunità musulmana avrà tre mesi di tempo per trovare un altro terreno: tutto ciò “senza ascoltare i fedeli islamici”, si legge nell’appello che definisce ingiusto il provvedimento. “Da oltre 60 anni i musulmani nella regione vivono con gli altri fedeli in uno spirito di amicizia - continua la nota - tuttavia oggi ci accorgiamo che l’intolleranza religiosa è in aumento e che lo Stato ha fatto poco per controllarla. Lo Sri Lanka è una nazione multietnica e la tutela dei diritti religiosi e culturali è un principio fondamentale della Costituzione”, aggiunge. Quello di Dambulla non è comunque un caso isolato. Considerata la larga maggioranza buddista nel Paese, più volte i luoghi di culto delle minoranze sono stati attaccati se non addirittura distrutti, come è successo l’anno scorso ad Anuradhapura. (G.M.)







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