Monti e Barroso: più impegno per la crescita. Le imprese: agire su tasse e pubblica
amministrazione
Per la crescita serve “un impegno senza tregua per il miglioramento della competitività
e non un ulteriore indebitamento''. Così il premier Mario Monti e il presidente della
Commissione Ue, José Manuel Barroso, si esprimono in una dichiarazione congiunta a
Bruxelles. Necessario poi, aggiungono, sviluppare ulteriormente il mercato unico.
Temi condivisi anche dalla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha ribadito: il
tema della crescita è da tempo la nostra seconda colonna politica. AlessandroGuarasci:
La crescita
per Monti e Barroso si rilancia di due modi: con più competitività e rafforzando la
domanda nel breve termine. Il problema sono i fondi per fare tutto questo. La Banca
centrale europea (Bce) rileva, infatti, che le aspettative delle piccole imprese nell'Eurozona
per l'accesso al credito vedono un peggioramento per i prossimi sei mesi. Ma per le
aziende è anche fondamentale abbassare le tasse. Giorgio Guerrini, presidente
di Confartigianato:
R. – Per le imprese le tasse arrivano ad oltre il 55%,
una misura insostenibile.
D. – Voi chiedevate anche un maggiore intervento
sulla spesa pubblica...
R. – Noi abbiamo, purtroppo, un sistema di amministrazione
pubblica, centrale e periferica, inefficiente. La cura vuol dire: ridimensionare la
macchina burocratica, togliere gli sprechi, alleggerire un sistema di rappresentanza,
anche politico/istituzionale, che non ha eguali al mondo.
D. – Secondo lei,
perchè non ha avuto effetto finora quello che doveva essere un patto con le banche
per riaprire l'accesso al credito?
R. – Queste risorse sono servite non solo
per risanare i deficit delle banche, ma anche ad acquistare il debito del Paese. Credo
invece sia necessario ritornare a dare credito alle imprese, perchè chi è riuscito
a rimanere in piedi in questi lunghissimi quattro anni di difficoltà, ha dimostrato
grandissime capacità.
Di questo ne risente il lavoro. L’Istat comunica infatti
che l'occupazione nelle grandi imprese, al lordo dei dipendenti in Cassa integrazione,
a febbraio è scesa dello 0,8%.