Istat: i residenti in Italia 59 milioni e mezzo, gli stranieri triplicati negli ultimi
10 anni
L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha presentato stamani i primi risultati,
non definitivi, del 15.mo Censimento della popolazione e delle abitazioni. Durante
la presentazione dei dati, più volte interrotta dalla protesta di una rappresentanza
di precari dell’Istat, si è ricordato che dopo due decenni di scarso dinamismo demografico,
la popolazione italiana torna a crescere. L'incremento è dovuto all'aumento dei residenti
stranieri, soprattutto nel nord Italia. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
In 150 anni
di storia, la popolazione italiana è passata da poco più di 22 milioni, nel 1861,
a circa 59 milioni e mezzo nel 2011. Roma è il comune più popoloso con oltre 2 milioni
e 600 mila residenti. Portici, in provincia di Napoli - con 12.311 abitanti per chilometro
quadrato - è quello più densamente popolato. Nell’ultimo decennio, la popolazione
straniera regolarmente residente in Italia è triplicata, arrivando a circa 3 milioni
e 770 mila. Enrico Giovannini, presidente dell’Istat:
“E’ un’Italia
che dopo quasi 20 anni di stagnazione, in termini di popolazione, cresce di quasi
il 4 per cento in 10 anni. Un aumento della popolazione dovuto esclusivamente alla
presenza straniera: infatti, la popolazione italiana è sostanzialmente costante negli
ultimi 10 anni. E’ anche una popolazione in movimento, perché molti comuni perdono
popolazione e altri la guadagnano. Certamente, c’è una mobilità forte che vede il
Mezzogiorno con una riduzione più forte della popolazione italiana e una presenza
straniera ancora molto contenuta”.
Tra il 2001 e il 2011, le famiglie
residenti in Italia sono aumentate del 12,4%. Tendono a diminuire le famiglie numerose
e a crescere quelle mononucleari, anche in conseguenza del progressivo invecchiamento
della popolazione. Nel 2011, c’è stato un aumento vertiginoso del numero delle famiglie
che dichiarano di abitare in alloggi alternativi come tende, roulotte: sono 71 mila,
nel 2001 era meno di 23 mila. Per quanto riguarda le abitazioni, sono oltre 1 milione
e mezzo quelle in più rispetto al censimento del 2001, con un incremento del 5,8%.
L’ammontare complessivo degli edifici censiti ha superato i 14 milioni di unità, con
un incremento dell’11% rispetto al 2001. L’indice di occupazione delle abitazioni
è pari, nella media nazionale, all’83,1% con percentuali più basse nell’Italia insulare
(75,8%) e più alte nelle regioni centrali (87,8%). Per le rilevazioni del censimento,
è stato determinante il contributo delle nuove tecnologie. Ancora Enrico Giovannini:
“Per
la prima volta, le famiglie hanno potuto rispondere via Internet al questionario:
oltre 8 milioni e 200 mila famiglie lo hanno fatto. Oltre a questo, le nuove tecnologie
sono servite per la rilevazione sui numeri civici, attraverso le foto aeree digitali:
è stato possibile, quindi, seguire quotidianamente l’attività censuaria”.