Alla scoperta di Frederick Delius, musicista europeo
Il 1862, oltre ad essere lo storico anno di nascita di Claude Debussy, ricorda anche
un altro compositore, forse meno dirompente ma sicuramente intenso, coinvolgente ed
originale: Frederick Theodore Albert Delius. Ecco perché i programmi musicali
dedicano cinque puntate al compositore (curati da Cesare Marinacci per Focus
on: dal 1° maggio come al solito alle 16.30 sul primo canale e alle 21 sul quinto).
Nato in Inghilterra da genitori di origine germanica, ‘Fritz’ ebbe una educazione
musicale policroma fin da giovanissimo, se è vero anche che la sua casa era abitualmente
frequentata da figure come Joseph Joachim e Carlo Alfredo Piatti; nel 1884 si trasferì
in Florida per seguire, senza grande successo, le proprietà terriere di famiglia componendo
nel frattempo pagine di originale apprendistato come la Florida suite; dopo un periodo
di studio accademico a Lipsia, ove conobbe i massimi maestri europei e riscosse la
sincera ammirazione di Grieg e Sinding, intraprese una feconda attività artistica
a Parigi, in quella spumeggiante Francia ‘fin de siecle’che divenne una sua seconda
patria e dove incontrò anche la pittrice Jelka Rosen con la quale si unì in matrimonio
stabilendosi a Grez-sur-Loing. A questi anni risalgono brani come Paris: The Song
of a Great City ed il Piano Concerto, mentre tra le opere del periodo medio, situabile
negli anni 1900-1906 appaiono capolavori come A village Romeo and Juliet, A Mass of
life e Songs of sunset. Agli anni della maturità appartengono invece pagine intense
come A song before sunrise, il Violin concerto e In a Summer Garden. Dal 1918 Delius
cominciò ad accusare le complicazioni di una sifilide che lo costrinsero ad una progressiva
paralisi e cecità. Nonostante questo continuò a comporre, aiutato nella trascrizione
dal giovane musicista Eric Fenby, autore anche della periodizzazione proposta, fino
alla scomparsa nel 1934. La nostalgia di un mondo ormai solo immaginato traspare negli
ultimi lavori come Songs of Farewell e Song of Summer. Le numerose composizioni di
Delius hanno conosciuto una importante valorizzazione a partire dal 1907 per opera
del direttore ed impresario Thomas Beecham suo fervente ammiratore e tuttavia ancora
oggi, nonostante la loro indubbia fascinosa comunicativa, restano di raro ascolto.
Nel suo percorso eterogeneo Delius e' influenzato sia dalla musica afroamericana sia
da quella tardoromantica ed impressionista; egli tuttavia conserva una grande coerenza
stilistica e le peculiarità di un sound perfettamente inglese, fatto di densità, morbidezza
ed eleganza timbrica che ben si realizza in particolare nei brani di ispirazione naturalistica
e programmatica che lo avvicinano anche all’idioma di Edward Grieg di cui fu amico.
Autore seducente di opere in prevalenza sinfoniche e di miniature liriche, si caratterizza
per un distintivo uso del cromatismo armonico, dallo ‘charme’ wagneriano, e per un
languore espressivo pervaso di estatica e nostalgica ispirazione.