Romania. I vescovi: restituzione dei beni confiscati atto di giustizia e non un privilegio
"La restituzione dei beni confiscati abusivamente dal regime comunista è un atto di
giustizia e non un privilegio o una concessione dello Stato romeno. Le misure annunciate
dal Governo provano ancora una volta che l'attuale amministrazione dello Stato romeno
non desidera trovare una soluzione corretta e giusta per il problema della nazionalizzazione
abusiva avvenuta durante il regime comunista, un problema tergiversato da più di due
decenni". È il commento, ripreso dall’agenzia Sir, di mons. Ioan Robu, arcivescovo
metropolita di Bucarest e presidente della Sezione latina della Conferenza episcopale
romena, in merito all'iniziativa del Governo della Romania di modificare la legislazione
che regolarizza la restituzione dei beni confiscati abusivamente dal regime comunista.
I vescovi romano-cattolici della Romania "esprimono il loro disaccordo riguardo le
misure legislative annunciate pubblicamente da Bogdan Drãgoi, ministro delle Finanze
pubbliche". Secondo l'arcivescovo Robu, "l'esclusione, dalla legge, della restituzione
in natura dei beni nazionalizzati è un'altra nazionalizzazione ed una continuazione
delle pratiche del regime comunista, che calpesta nuovamente il diritto di proprietà".
(L.Z.)