L'arcivescovo di Arezzo, Riccardo Fontana: "La nostra Chiesa attende il Papa con gioia"
Cresce l’attesa ad Arezzo, La Verna e San Sepolcro per la visita di Benedetto XVI
il 13 maggio prossimo. Tra gli appuntamenti previsti nel programma, diffuso ieri dalla
Sala Stampa Vaticana: la Messa e il Regina Coeli al parco cittadino “il Prato” di
Arezzo, l’incontro con i religiosi e le religiose francescane nel Santuario della
Verna e quello, in serata, con la cittadinanza di San Sepolcro. Al microfono di Paolo
Ondarza, l’arcivescovo di Arezzo- Cortona-San Sepolcro, mons.Riccardo
Fontana:
R. – La nostra
Chiesa attende il Papa con gioia e con trepidazione. Sono cinque secoli che un Papa
non si ferma a San Sepolcro!
D. - Questa visita italiana avviene in un momento
di forte crisi economica per il Paese…
R. - La nostra provincia, in questo
momento, è molto provata dalla povertà: una famiglia su quattro ha difficoltà ad arrivare
alla fine del mese. Il Santo Padre ci ha fatto conoscere la sua volontà di essere
il pastore della carità. Seguendo proprio l’indicazione degli Atti degli Apostoli,
abbiamo indetto una grande colletta: una volta raccolto il tutto, lo deporremo ai
piedi del Papa affinché ne possa disporre per aiutare i più poveri. Tutta la visita
sarà improntata ad una sobrietà assoluta. Ci sarà anche un piccolo dono da parte degli
orafi aretini, questa è ‘la città dell’oro’. Gli orafi vogliono offrire una Croce
pettorale al Papa, mi sembra anche giusto che si faccia, ma, tutto sommato, è un gesto
modesto, simbolico. L’offerta più cospicua gli orafi la faranno a favore dei poveri
perché possano essere aiutati.
D. - Felice coincidenza: la visita del Papa
ad Arezzo si svolge nel giorno della Madonna di Fatima…
R. - Sì. Che la Madonna
protegga Papa Benedetto, che ci è molto caro! Ce lo conservi a lungo alla guida del
Popolo di Dio, perché come sa parlare lui di Gesù pochi altri lo hanno fatto prima.
Ci piace molto ascoltarlo, ci aiuta a meditare, ha una delicatezza estrema verso la
Parola, ci ripropone una Chiesa che entusiasma ancora.