2012-04-26 14:24:20

Congo Brazzaville: nel Messaggio dei vescovi, lotta alla povertà


I vescovi del Congo hanno chiuso la 40.ma assemblea plenaria con un messaggio indirizzato ai fedeli sul tema “La questione sociale: lotta contro la povertà”. Svoltasi a Brazzaville, al Centro interdiocesano delle opere, la plenaria si è conclusa domenica con una celebrazione durante la quale i presuli hanno pregato particolarmente per le vittime della tragedia di Mpila, del 4 marzo scorso. Nel corso dei lavori la Conferenza episcopale del Congo ha approfondito particolarmente il problema della lotta contro la povertà, basandosi sulla Parola di Dio, testi del magistero e ricerche sociologiche. Nel messaggio rivolto agli uomini e alle donne di buona volontà e pubblicato sul portale www.lasemaineafricaine.com, i vescovi sottolineano che povertà è anche “privazione dei diritti fondamentali alla salute, all’educazione, allo sviluppo e alla protezione sociale”, da qui l’incoraggiamento ai poteri politici ad un impegno più forte per assicurare alla popolazione condizioni di vita adeguate e per combattere attitudini contrarie alla solidarietà. Per i vescovi sradicare la povertà richiede anche la lotta contro la corruzione e la promozione del buon governo. “I poteri pubblici – scrivono i presuli – devono per esempio appoggiare meglio l’Osservatorio anti-corruzione, la cui vocazione è di lottare contro gli antivalori in vista del benessere sociale”. La Conferenza episcopale esorta per questo “uomini politici, uomini di Chiesa e società civile, ciascuno secondo la loro competenza”, ad iscrivere la lotta contro la povertà nel cambiamento delle mentalità e dei modi di vita. “Siamo tutti invitati ad un salto morale che passi attraverso una conversione autentica, come ci dice il Papa nell’esortazione del secondo sinodo sull’Africa” si legge nel messaggio, che annovera nelle situazioni di povertà le persone discriminate, quelle finite nella piaga della droga, gli anziani soli e i malati, individui per i quali la Chiesa chiede impegno. I vescovi sottolineano poi che “il messaggio sociale del Vangelo non è una teoria, ma prima di tutto un fondamento e una motivazione per l’azione” e che “non può essere credibile se non attraverso la testimonianza delle opere”, da qui l’opzione preferenziale della Chiesa per i poveri “che non vuole essere né esclusiva né discriminatoria”. Infine, ricordando il dramma di Mpila, il messaggio della Conferenza episcopale richiama i responsabili del Paese ad intensificare la loro azione per alleviare le sofferenze di tutte le vittime e perché giustizia e verità vengano assicurate nella pace. (T.C.)







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