2012-04-25 14:14:28

Udienza generale. Il Papa: senza la preghiera rischiamo di soffocare nelle cose di ogni giorno


All’udienza generale in Piazza San Pietro, Benedetto XVI si è soffermato sulla pastorale della carità verso i più bisognosi nella prima comunità cristiana di Gerusalemme. Il Papa ha sottolineato che senza la preghiera quotidiana, il nostro agire si riduce ad un semplice attivismo. Ha quindi ribadito che ogni passo della nostra vita deve essere fatto davanti a Dio nella preghiera. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Non contrapporre “i momenti della preghiera” e “l’esercizio della carità”: è quanto affermato da Benedetto XVI che, nella sua catechesi, ha svolto una riflessione sulla pastorale della carità nella prima comunità cristiana di Gerusalemme. Di fronte alla necessità di aiutare i deboli, i poveri, le vedove, ha rammentato, vengono scelti sette uomini che si dedichino alla diaconia della carità. Una scelta non disgiunta dalla preghiera:

“Questi uomini non solo devono godere di buona reputazione, ma devono essere uomini pieni di Spirito Santo e di sapienza”.

Si evidenzia così la “profonda unità di vita tra preghiera e azione”. Riecheggiando San Bernardo, il Papa ha avvertito dunque che “le troppe occupazioni, una vita frenetica, spesso finiscono per indurire il cuore e far soffrire lo spirito”:

“E’ un prezioso richiamo per noi oggi, abituati a valutare tutto con il criterio della produttività e dell’efficienza (…) Senza la preghiera quotidiana vissuta con fedeltà, il nostro fare si svuota, perde l’anima profonda, si riduce ad un semplice attivismo che, alla fine, lascia insoddisfatti”.

“Ogni passo della nostra vita – ha ribadito – ogni azione, anche della Chiesa, deve essere fatta davanti a Dio, nella preghiera, alla luce della sua Parola”. “Non dobbiamo perderci nell’attivismo puro – ha avvertito – ma sempre lasciarci anche penetrare nella nostra attività dalla luce della Parola di Dio e così imparare la vera carità, il vero servizio per l’altro”:

“Quando la preghiera è alimentata dalla Parola di Dio, possiamo vedere la realtà con occhi nuovi, con gli occhi della fede e il Signore, che parla alla mente e al cuore, dona nuova luce al cammino in ogni momento e in ogni situazione”.

“Solo dal rapporto intimo con Dio coltivato ogni giorno – ha soggiunto – nasce la risposta alla scelta del Signore e viene affidato ogni ministero nella Chiesa”. La scelta dei sette diaconi da parte degli Apostoli, ha detto ancora, “indica anche a noi il primato della preghiera e della Parola di Dio”. Per i Pastori, ha rilevato, “questa è la prima e più preziosa forma di servizio verso il gregge loro affidato”:

“Se i polmoni della preghiera e della Parola di Dio non alimentano il respiro della nostra vita spirituale, rischiamo di soffocare in mezzo alle mille cose di ogni giorno: la preghiera e il respiro dell’anima e della vita”.

Benedetto XVI ha concluso la catechesi evidenziando che, nel rapporto con Dio, anche quando “ci troviamo nel silenzio di una chiesa o della nostra stanza” siamo uniti nel Signore e ai tanti fratelli e sorelle nella fede. Tanti i fedeli che hanno gremito Piazza San Pietro, in una giornata soleggiata. Salutando i pellegrini in lingua italiana, il Papa ha avuto un pensiero particolare per le famiglie delle vittime degli incidenti stradali:

"…e, mentre assicuro la mia preghiera per quanti hanno perso la vita sulle strade, ricordo il dovere di guidare sempre con prudenza e senso di responsabilità".

Infine, il saluto ai partecipanti al corso del “Progetto Policoro” della Cei per i giovani disoccupati. Il Papa ha auspicato che l’iniziativa “possa sostenere quanti si adoperano in favore delle problematiche lavorative delle giovani generazioni”.







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