Pakistan. Mons. Coutts: diritti, dignità e libertà per cristiani e minoranze religiose
“Parità di diritti e di opportunità, piena dignità e libertà”, come cristiani e come
membri delle minoranze religiose in Pakistan. È quanto chiede, a nome della propria
comunità, mons. Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza
episcopale del Pakistan, in un colloquio con l’agenzia Fides. “La sfida principale
per noi cristiani è essere accettati come cittadini uguali agli altri, titolari dei
medesimi diritti e con la libertà di professare la nostra fede. E’ quanto - prosegue
il presule - il fondatore del Pakistan, Muhammad Ali Jinnah, desiderava”. Mons. Coutts
sottolinea inoltre l’assoluto valore della libertà di culto di religione e “del rispetto
dei diritti umani per tutti i cittadini pakistani”, all’indomani del verdetto della
Corte suprema sulla conversione di tre ragazze indù all’islam. L’arcivescovo parla
anche di altre sfide: “La nostra è una Chiesa povera, i fedeli - spiega - hanno problemi
sociali ed economici. L’istruzione è un’urgenza per tutti, ma soprattutto per i cristiani,
che in questo campo sopportano forti discriminazioni. L’istruzione - aggiunge - è
per i cristiani la modalità per svilupparsi e per diventare pienamente cittadini”.
Mons. Coutts parla anche dell’intolleranza “che cresce in Pakistan per motivi interni
ed esterni al Paese. Alcuni gruppi musulmani considerano noi cristiani estranei o
vicini agli occidentali e questo - prosegue - ci fa diventare obiettivi dell’odio
o del pregiudizio. Noi siamo cristiani ma ci sentiamo pienamente pakistani”. In tale
contesto, conclude, “con i musulmani ci impegniamo a promuovere un dialogo di vita,
ma anche una cultura del rispetto, della tolleranza, della comprensione reciproca”:
anche se “con i fanatici il dialogo non è possibile”, il lavoro “continua e siamo
fiduciosi per il futuro”. (G.A.)